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Sapete perché si dice “Lillo, Lélla ô pere ‘e Sant’ Anna”?

Con questa espressione a Napoli vengono definite quelle coppie di anziani a cui il destino non ha voluto regalare un erede

Perchè si dice “Lillo, Lélla ô pere ‘e Sant’ Anna”? A spiegarcelo è il libro "Come se penza a NNapule. 2500 modi di dire napoletani", commentati da Raffaele Bracale e a cura di Amedeo Colella.

L’espressione si riferisce, con bonario divertimento, a tutte le attempate coppie di coniugi in ispecie quelli che si recano insieme a partecipare a quotidiane funzioni religiose o anche quelle coppie di anziani che non ricevono mai visite di parenti o amici, e si devono contentare della reciproca compagnia. L’espressione in esame nacque in origine come “Lillo, Lélla e ‘o pere e’ sant’Anna” con riferimento ad un’abitudine invalsa nel popolino di recarsi a venerare una presunta reliquia di sant’Anna (un piede!) conservata nella cappella della abitazione napoletana del conte Giovanni Battista di Tocco di Montemiletto (abitazione ubicata alla confluenza più alta di via Salvator Rosa, detta popolarmente a ‘nfrascata"), discendente del capostipite Guglielmo di Tocco che s’ebbe il titolo di conte di Montemiletto (Av) al tempo degli Angioini sotto Carlo III Durazzo. L’incredibile reliquia (oggetto della venerazione di creduli fedeli era esposta dal conte in occasione della ricorrenza di sant’Anna (26 luglio) sull’altarino della propria cappella, conservata in una preziosa teca di cristallo tempestata di gemme preziose. Ma probabilmente si trattava - è lecito supporre - solo di un reperto artistico ligneo e/o di cartapesta che che in quell’epoca (fine ‘500 inizio ‘600) di smaccata credulità popolare era stata accreditata come autentica reliquia. Questo piede di sant’Anna faceva il paio con l’altra presunta reliquia (il bastone di san Giuseppe) protagonista di un’altra espressione che suona “sfruculià ‘a mazarella ‘e san Giuseppe”.

Così come detto all’inizio, con l’espressione in epigrafe vengono indicate tutte le coppie di coniugi già anziani, in ispecie quelli che si recano assieme a quotidiane funzioni religiose o anche quelle coppie di anziani che non ricevono mai visite di parenti e/o amici e si devono contentare della reciproca compagnia. Per amor di precisione va detto che quei vecchietti,che solevano recarsi in una chiesetta a prostrarsi davanti all’effige di sant’Anna per impetrare la grazia di un erede, non furono esauditi e finirono i loro giorni in solitudine.

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