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Sergio Rubini porta al cinema i De Filippo: “Il mio tributo a Napoli, città della gioia”

Al Teatro di San Carlo l’anteprima de I Fratelli De Filippo con la presenza del Presidente del Senato Casellati e con il Presidente della Camera Fico: “Napoli continua ad avere grandi produttori cinematografici grandi attori e grandi talenti”

"Sono emozionato di essere a Napoli città che adoro e che mi ha dato tanto. Non sono napoletano ma il suo calore lo sento tutto. Mi commuove essere al Teatro di San Carlo a presentare I Fratelli De Filippo, ciò, per me, non la cornice ma è il quadro, non solo per la storia italiana, ma per quello che narra il film poiché Eduardo nel marzo del 1945 ha  rappresentato Napoli Milionaria" dichiara Sergio Rubini regista de I Fratelli De Filippo film presentato in anteprima al Teatro di San Carlo prima di uscire come evento speciale al cinema il 13,14 e il 15 dicembre per poi approdare in TV durante le feste natalizie, scegliendo di non essere venduto a nessuna delle piattaforme più gettonate.

L'ambizione di una serie sui De Filippo

Prodotto da Pepito film insieme a RAI Cinema Rubini racconta gli anni giovanili di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo raccontando la frustrazione e l'amarezza quando sono stati esclusi dal l'eredità di quel padre che conoscevano come zio L'attore e drammaturgo Eduardo Scarpetta.

Rubini ha lavorato a questo film 7 anni, completamente rapito dalla storia umana e di rivalsa di tre mostri sacri del teatro e del cinema italiano che dal padre Eduardo Scarpetta hanno ereditato l’arte ma non il cognome, sperando di renderla una serie, progetto ancora auspicato dall'attore e regista pugliese, da sempre attratto e incuriosito dalla storia di De Filippo attraverso il teatro di Eduardo che ha conosciuto fin da piccolo recitando le sue opere nella compagnia di filodrammatici fondata dal padre. Ha voluto raccontare “i De Filippo che nessuno consce”, quando non erano dei divi ma dei ragazzi che partivano svantaggiati ma dalla loro avevano quella spregiudicatezza e quella voglia di osare che li hanno portati a rivoluzionare il teatro di quei tempi.

È il romanzo popolare che racconta una famiglia dove ci sono tre figli che hanno visto l'inferno, del resto Eduardo di inferni domestici ne ha raccontati. Da quel inferno nasce la loro determinazione e ambizione, dove su tutti c'è la visione avanguardistica di Eduardo che metterà in atto dopo essere rimasto folgorato nel vedere Pirandello e che, via via, porterà il declino del rapporto con Peppino l'outsider della famiglia essendo cresciuto in campagna lontano dall'ambiente borghese dei due fratelli.

Quegli anni che dalla prima dell'atto unico di Natale in Casa Cupiello  {momento in cui si chiude il film} fino alla rottura tra Eduardo e Peppino nel 1944 e che Rubini ha il sogno di mostrare attraverso la serialità.

Girare a Napoli durante la Pandemia

Rubini ha girato il film a Napoli in piena pandemia, che nonostante le difficoltà e le restrizioni del Covid la città ha dato una marcia in più al film.

"Ringrazio i rappresentanti delle istituzioni presenti perché hanno percepito che c'è qualcosa che va al di là del mio film, mio tributo a Napoli e alla sua vitalità artistica. La loro presenza è una testimonianza importante per la ripresa dell’intero comparto. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno preso parte a quest'avventura complicatissimo . Abbiamo girato a Napoli questo film durante la seconda ondata della pandemia nel pieno dell'emergenza, in condizioni di estremo pericolo, eppure, con un atto di coraggio siamo riusciti a portare a compimento il nostro progetto. Nessuno di noi ha mai perso il coraggio di farcela. Veniamo da un'esperienza grave, è una che viviamo ancora ed è paragonabile alla guerra raccontata proprio da Eduardo in Napoli Milionaria" commenta Rubini e aggiunge "Mi auguro che noi tutti possiamo trovare una luce alla fine di questa guerra. Abbiamo bisogno di un lieto fine e la grande storia popolare dei tre fratelli De Filippo lo incarnano con la loro tenacia, la voglia di rivalsa e il riscatto avuti attraverso il loro immenso talento e il successo raggiunto attraverso l'arte segnando la storia partendo da Napoli città che dà una grande gioia".

Casellati e Fico ospiti d'onore

Il cinema sta tornando a vivere, come dimostra le numerose persone al San Carlo per la prima de I Fratelli De Filippo dove non sono voluti mancare il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il presidente del Senato Elisabetta Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico.

"Sono contento di essere qui insieme alla presidente Casellati. Napoli continua ad avere grandi produttori cinematografici grandi attori e grandi talenti. Continua la tradizione di una città piena di arte che sorprende sempre. Dobbiamo continuare su questa strada" dichiara Fico al suo arrivo al San Carlo per la proiezione del film.

Il presidente Casellati, invece, ricorda gli anni in cui Eduardo è stato senatore a vita e il lavoro che in quel periodo ha dedicato ai ragazzi all’istituto penitenziario minorile di Napoli: “Solo lui poteva permettersi di dire ‘Non chiamatemi Senatore. C’ho messo una vita a diventare Eduardo!’, senza sminuire il valore di quel titolo e di una responsabilità che sentiva molto forte. Infatti ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a battersi per i più fragili e i più deboli, non a caso, il suo primo intervento all’Aula del Senato era per i ragazzi dell’Istituto minorile Filangieri di Napoli, un vero testamento morale che ha consegnato alle istituzioni e alla politica che incoraggia a essere costruttori di speranze e opportunità per le generazioni di oggi e di domani”.

Proiettare una produzione così ambizioso che parla di Eduardo, Pappino e Titina De Filippo al Teatro di San Carlo assume un significato simbolico fondamentale per la ripartenza dei lavoratori dello spettacolo. “E’ un’occasione prestigiosa per rivolgere un forte pensiero ai tanti italiani che vivono di arte, cultura e di spettacolo. Un intero comparto produttivo che nel nostro Paese dà lavoro a più di un milione di artisti e maestranze” rimarca Casellati.

Il sindaco Manfredi dopo l’anteprima di E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e la prima dell'Otello di Verdi diretta da Mario Martone è soddisfatto che Napoli, in particolar modo il Teatro di San Carlo siano di nuovo protagonisti per un altro evento legato allo spettacolo italiano, dimostrando i grande fermento che c’è dietro gli eventi culturali rimasti paralizzati per un anno.

E’ una città di grande tradizioni culturali ma che è sempre proiettata nel futuro, laboratorio di creatività. Mai ancorarsi al passato ma senza dimenticarlo” sostiene il sindaco “Eduardo De Filippo è stato un grande cantore della nostra città, mettendo insieme la cultura popolare e la più alta cultura internazionale. Questo è tra i suoi insegnamenti, esortandoci a guardare verso il futuro”.

Sono lieto che questo film sia proiettato al San Carlo, tempio della cultura internazionale perché parlare dei fratelli De Filippo significa parlare di Napoli, una città dolente ma che ha sempre avuto la capacità di rialzarsi, riuscendo a parlare al popolo rappresentando al tempo stesso un punto di riferimento per l’arte internazionale e i fratelli De Filippo nelle loro opere sono riusciti a rappresentare queste caratteristiche. Loro parlano di noi stessi avendo la capacità di rappresentare le nostre sofferenze e i nostri desideri. Ognuno di noi si è sempre riconosciuto nelle loro rappresentazioni” conclude Manfredi.

Un cast di giovani e di talenti teatrali

Sergio Rubini ha scelto un cast tecnico di numeri uno capitanato dal premio Oscar Nicola Piovani che ha composto la colonna sonora del film.

Di serie A è anche il cast artistico dove ha chiamato Giancarlo Giannini nel ruolo di Eduardo Scarpetta, Biagio Izzo che interpreta suo figlio leggiti Vincenzo anche lui drammaturgo e attore al quale Scarpetta affida la sua compagnia che nel giro di pochi anni sarà oscurata da quella dei talentuosi fratellastri.

Con loro ci sono anche due storici allievi di Eduardo, Marisa Laurito e Vincenzo Salemme.

Per i ruoli dei tre fratelli protagonisti Rubini ha scelto tre giovani di talento ancora poco noti al grande pubblico ma che si sono fatti le ossa: Marco Autore (Eduardo), Anna Ferraioli Ravel (Titina) e Domenico Pinelli (Peppino)

Loro danno vita ai fervori e agli impeti giovanili interpretando delle leggende prima che diventassero tali, mettendo in luce un momento della loro vita poco conosciuto da tutti dove emerge la figura di Luisa De Filippo madre devota e amante di Scarpetta che diventa il perno di questa famiglia alla morte DI scarpetta, una madre agguerrita per i figli e che forse per Eduardo è stata germinale nella creazione di Filumena Marturano. A interpretarla Rubini ha scelto l'attrice Susy Del Giudice che si è formata proprio nelle compagnie di Mario Scarpetta e Luigi De Filippo.

Video interviste di Antonia Fiorenzano a:
Sergio Rubini- regista
Marco Autore – attore
Domenico Pinelli- attore
Anna Ferraioli Ravel- attrice
Biagio Izzo- attore
Susy Del Giudice – attrice
Roberto Fico

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