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Tra applausi ed emozioni Servillo, Serraiocco e Genovese presentano il loro inno alla vita | Video

Il regista con i due attori presentano al cinema Modernissimo Il Primo Giorno Della Mia Vita, un film commovonte che infonde speranza. Protagonisti del film anche Valerio Mastandrea e Margherita Buy

Il regista Paolo Genovese ha definito il suo film Il primo giorno della mia vita come la storia più felice che abbia mai scritto, come il film che abbia mai realizzato. Potrebbe sembrare un paradosso visto che parte dal suicidio di quattro persone, tra di loro c’è anche una bambino bullizzato, eppure, è intriso di speranza, la dà alla poliziotta Arianna (Margherita Buy), alla giovane paralitica Emilia (Sara Serraiocco) al piccolo Daniele (Gabriele Cristini) e al riottoso coach life Napoleone (Valerio Mastandrea) e la trasmette agli spettatori.

La speranza c’è sempre se è data una seconda possibilità, se è tesa una mano da qualcuno, da chi magari non ci si aspetta perché di rado noi ci salviamo da soli. Altro messaggio del film che Genovese ha tratto dal suo omonimo romanzo. In questa storia magica, sicuramente surreale, c’è un uomo misterioso che arriva riunendoli all’interno di un albergo desolato queste quattro persone che si sono suicidate. Uomo, che non ha altro nome, deve convincerli a cambiare idea e l’unico modo che ha è con una proposta:  vedere dall’esterno per una settimana la vita del loro mondo senza di loro. Perché ci ripensino.

Inizia così un viaggio di una settimana di quattro persone attraverso esperienze che cercheranno di fargli cambiare lo sguardo sulla vita, per merito di questa creatura ultraterrena, interpretata da Toni Servillo.

Con compassione, in punta di piedi e un senso di accoglienza paterna, non vuole vendere fumo negli occhi promettendo una felicità permanente, vuole solo indicare come è possibile voler bene di nuovo alla vita cambiando soltanto il senso della prospettiva dove la felicità non è estatica, dove i dolori fanno parte del pacchetto, ma c’è sempre una soluzione, c’è sempre un’alternativa, ci sono sempre nuovi mondi da scoprire e trovare e ritrovare persone che possono darci affetto. Nulla è davvero irrimediabile finché si è vivi.

Quattro personaggi in cerca di speranza

Tratto dall’omonimo romanzo dello stesso Paolo Genovese, il regista insieme ai suoi sceneggiatori, non senza qualche esitazione hanno scelto di scrivere questa sceneggiatura perché Il Primo giorno della mia vita è un film tosto, perché parlare di suicidio è sempre un argomento esplosivo da affrontare, inoltre, anche le tematiche affrontate sono delicate, complesse. Però, Genovese e il suo team, hanno deciso di rischiare e da giovedì in oltre 600 sale c’è il film. Quando le persone escono dai cinema hanno il luccichio negli occhi per la commozione. Arrivano feedback personali, perché, per qualche secondo, ognuno ha pensato di non avere alternative sentendosi annientati dalla sofferenza dell’anima.

Merito per  il pudore con cui Genovese ha affrontato tematiche di questa portata scegliendo di affidarsi a un cast che con intelligenza entrano nei panni di Napoleone, Arianna, Emilia, Daniele e di Uomo, dove retorica o esagerazioni non compaiono neanche lontanamente.

Napoleone lavora come motivatore, una sorta di figura a metà tra il life coach e il guru ma non riesce ad afferrare nessuna delle energie che trasmette agli altri. E’ depresso senza una valida ragione. Sta male senza un perché. Emilia è un’ex campionessa di ginnastica artistica che arriva sempre seconda. L’ambizione unita alla competizione sono state per lei un macigno ma ora è sulla sedia a rotelle e decide di farla finita. Arianna ha una lunga carriera da poliziotta alle spalle ma non riesce a guarire dalla cicatrice di aver perso la sua unica figlia. Infine Daniele è una star del web con 900 mila follower: il bambino spopola in rete con video in cui si abbuffa, spinto da un padre avido, finendo così essere bersaglio dei bulli.

Per loro la vita è ormai insostenibile. Non è degna di essere vissuta con questi malesseri. Qui entra in gioco Uomo alias Servillo, in un ruolo inedito per lui, soprattutto per l’interpretazione carezzevole che dà. Uomo ricorre a una serie di stratagemmi per  provare a salvarli da loro stessi. Non vuole risolvere i drammi con un colpo di bacchetta magica. E’ pratico, sa bene che il mondo e la vita sono tosti e stancanti, non ha intenzione di negarlo e di raccontare favole. Vuole solo solo mostrare che ci sono sempre alternative e punti di vista su cui focalizzarsi basati sull’esperienza di molti casi simili eppure diversissimi tra loro. Ma soprattutto mostra come sarebbe la vita senza di loro.

Genovese lavora spesso con Valerio Mastandrea, protagonista di alcuni dei suoi film più famosi, il cult Perfetti Sconosciuti e The Place, ma per il resto ha voluto per questa avventura attori con cui non ha mai lavorato: Servillo, la Buy, Serraiocco. Con loro ci sono tanti attori che hanno accettato di apparire nel film anche in ruoli più piccoli essendosi innamorati della storia. Tra questi Vittoria Puccini, l’alterego femminile di Servillo, Lino Guanciale e Giorgio Tirabassi.

Sono tutti personaggi a fuoco, centrati, per tutti gli attori sono inusuali rispetto ai ruoli precedenti, richiedendo una grande preparazione anche fisica come nel caso di Sara Serraiocco. Venendo dal mondo competitivo della danza ha capito quali sono le corde giuste per essere Emilia, dandole una scorza ruvida nei modi e nel linguaggio, lei è segnata nella rigidità vedendo in quella carrozzella un inaspettato modo per trovare pace per poi scoprire una morbidezza dove anche nelle piccole cose può esserci bellezza.

Ciò che Paolo Genovese ha voluto fortemente è mettere insieme Toni Servillo e Valerio Mastandrea. Uomo e Napoleone sono speculari l’uno all’altro, diversi ma uniti da un inaspettato filo sottile che sarà uno dei tanti colpi di scena del film. Sulla scena i due attori scoprono un feeling e un’alchimia, già apparsi in Viva la Libertà di Roberto Andò, ma essendo poche le scene che avevano insieme non erano balzati agli occhi come ne Il primo giorno della mia vita. Quando sono insieme sullo schermo funzionano bene, c’è uno strano cortocircuito arricchendo l’uno l'interpretazione dell’altro.

La presentazione a Napoli

Al cinema Modernissimo di Napoli dove Paolo Genovese, Toni Servillo e Sara Serraiocco sono stati accolti con molto affetto dal pubblico napoletano.

Dopo il successo globale di Perfetti Sconosciuti, è emozionante tornare proprio nel cinema dove ha presentato il suo primo film girato poi proprio a Napoli, Incantesimo napoletano. Il regista, sottolinea, che per uno strano scherzo del destino quel film che ha segnato l’inizio della sua carriera cinematografica è stato presentato a Napoli la stessa sera in cui presenta da regista ormai noto e consacrato questo Il primo giorno della mia vita, film al quale è molto legato essendo tratto dal suo libro, originariamente ambientato a New York e non in Italia, ma che per le contingenze legate al Covid l’hanno fatto poi girare a Roma. La Roma silenziosa dovuti agli strascichi della Pandemia ha aiutato a entrare nel mood della storia.

Toni Servillo è accolto con una pioggia di applausi da una sala piena. Motivo per essere contento ne ha: la notizia della vittoria del Nastro d’Argento insieme a Ficarra e Picone per La Stranezza e i sold out fatti al Teatro Bellini questo week end con Tre modi per non morire, un viaggio teatrale attraverso tre momenti culminanti in cui alcuni poeti hanno messo in pratica l’arte di non morire che per un’altra coincidenza che la vita a volte fa capitare, lui rappresenta proprio nella settimana in cui si promuove Il Primo giorno della mia vita. Una parentesi teatrale che si è concesso prima di andare sul set napoletano di Caracas diretto dal suo allievo, Marco D’Amore.

Felice di essere a Napoli Sara Serraiocco. La giovane attrice, quando la intervistiamo, ci racconta che ha molti ricordi felici qui in città: “ Napoli è tra le mie città italiane preferite. Mi affascina perché è magica, a volte misteriosa”.

Video interviste a:

Toni Servillo, attore

Paolo Genovese, regista

Sara Serraiocco, attrice

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