rotate-mobile
Cultura

Intervista a Gaia Girace: “Denise e le donne di The good mothers diventino un esempio di coraggio”

Salutata Lila de L’Amica Geniale, la giovane attrice napoletana è tra le protagoniste della serie di Disney+ che racconta la ‘ndrangheta dal punto di vista delle donne delle famiglie a essa legata che l’hanno combattuta collaborando con la giustizia. Ci parla di questo nuova avventura premiata a Berlino e del suo prossimo film

La ‘ndrangheta è stata raccontata dal cinema e nella serialità, ma affrontarla dal punto di vista delle donne è una visione inedito. Questo è il primo elemento di originalità di The Good Mothers la miniserie in sei puntate prodotta e distribuita da Disney+ in tutta Europa sulla piattaforma streaming. E’ una produzione internazionale girata in Calabria che mostra quel mondo criminale, intrinseco di violenza attraverso le donne che hanno osato sfidarla.

Basata su una storia vera, The Good Mothers ripercorre le vicende di Denise Cosco, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che appartengono o sono legate a famiglie di quell’organizzazione criminale contrapponendosi a essa per collaborare con la giustizia. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale combattendola e scardinandola opponendosi alle loro famiglie per dimostrare ai propri figli che una vita diversa è possibile.

Le donne contro la ‘ndrangheta

A parte la storia di Lea Garofalo brutalmente assassinata dalla sua famiglia le storie di queste donne che con coraggio hanno deciso di mettersi in gioco per collaborare con una coraggiosa magistrata sono poco conosciute, The Good Mothers le porta alla luce in questa serie corale avendo a suo fianco la Disney, anche questa è un’altra novità che ha voluto scommettere su questo racconto diverso dai film e le serie che in genere produce. Lo fa proprio con la mission di divulgare, rendendo note anche ai giovani e in gran parte queste donne ardimentose.

Lo fa partendo dal omonimo bestseller del giornalista Alex Perry e affidando la regia a due registi che vengono da paesi e percorsi diversi, Julian Jarold ed Elisa Amoruso.

The Good Mothers subito conquista la scena internazionale vincendo il  Berlinale Series Award alla 73esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, istituito quest’anno ed è il primo dedicato alla serialità nella storia della Berlinale.

Le protagoniste di The Good Mothers

Una miniserie che è piaciuta e che potrebbe anche attirare l’attenzione dei ragazzi avvezzo alla piattaforma di Disney+. Gran parte del merito va al cast femminile che danno il volto e il corpo a queste eroine: Micaela Ramazzotti che interpreta Lea Garofalo, Valentina Bellè  nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli in quelli della magistrata Anna Colace, Simona Distefano nel ruolo di Concetta Cacciola e la nostra Gaia Girace che incarna Denise Cosco, figlia di Lea Garofalo.

Cast The Good Mothers alla Premiere del Festival di Berlino

Dopo aver salutato definitamente la sua Lila ne L’Amica Geniale, personaggio che ha segnato non solo il debutto sul set ma che le ha dato la notorietà, Gaia è in un progetto di rilevanza internazionale che conferma il suo talento innato dando vita un’altra giovane donna complessa che a che fare con un mondo tosto, prevaricato non solo dall’aggressività maschile, ma anche dal sangue.

Il set di The Good Mothers potrebbe contribuire a essere un volano per la carriera che si sta costruendo.

Lila, Denise sono ragazze con cui ha solo l’età in comune. Lei è diversa da loro. E’ dolce, timida. Si approccia alla visibilità mondiale che le dà The Good Mothers con infinita grazia, senza manie di protagonismo.

A 19 anni sarebbe facile montarsi la testa se si è protagonista di due serie come L’amica Geniale e The Good Mothers, ma lei è ben lontana da cadere in questo meccanismo tortuoso. Ha una spiccata sensibilità come dimostra anche il suo accorato monologo a Le Iene, parole che si avvertono che sono vive dentro di lei e che sono state forse anche tasselli importanti per entrare nei panni di Denise Cosco.

Non mancano i progetti in cui potrebbe essere coinvolta, ma per ora vive ciò che le sta regalando l’intensa esperienza di The Good Mothers.

Intervista a Gaia Girace

Dopo L’amica geniale un altro set importante di importanza internazionale che esce su Disney+ come The Good Mothers che ha già avuto i suoi riconoscimenti come Berlinale Series Award , una conferma che la strada sia giusta?

“Sono molto contenta di quello che sto facendo. Sicuramente è stata una bellissima soddisfazione a Berlino. Già prima di essere visibile su piattaforma ha già avuto una buona accoglienza dagli addetti ai lavori.”

Cosa ti porti a casa dell’esperienza di Berlino?

“Mi ha colpito l’interesse che c’è attorno l’Italia e alla nostra cultura, soprattutto da parte dei giornalisti stranieri. Interessa all’estero ciò che abbiamo da raccontare. Portare a Berlino la storia delle donne di The Good Mothers che, in realtà, sono anche poco conosciute in Italia nonostante siano storie forti ed è giusto che si conoscano in modo tale che possano anche essere d’ispirazione ad altre donne di combattere per uscire fuori dal mondo che le hanno imposto.”

Dopo Lila de L’amica geniale, Denise Cosco è un altro personaggio complesso che attraversa un cambiamento in tutta la serie. Come ti sei preparata a entrare nei panni di Denise, donna esistente. E come ti sei approcciata a quel universo?

“Cercare tutti gli articoli attinenti e le interviste con le dichiarazioni di Denise. Pian piano ho costruito un percorso mostrando quello di una ragazzina molto legata a sua madre. In fondo il suo sogno è vedere la sua famiglia felice, con i suoi genitori di nuovo uniti. Invece si trova ad affrontare la scomparsa di sua madre senza nessuna spiegazione, combattendo contro la sua famiglia e la ‘ndrangheta. E’ il percorso di una ragazza che matura, che prende coscienza. E’ stata un responsabilità enorme perché, appunto, esiste ma ho cercato di dare una mia versione di ciò che è lei e spero che Denise, guardandola si rispecchi un minimo. Mi farebbe piacere che sia felice che questa storia sia stata raccontata cercando di dare giustizia a sua madre Lea, a lei e a tutte le donne coinvolte subendo violenza”.

TGM_ep06_160622_CI-166_Ⓒ 2022_ Wildside s.r.l. – House productions LTD_ph.Claudio Iannone (1)

Si parla di come ci si voglia affrancare dalla ‘ndrangheta e di come una donna possa essere schiacciata dalla sua stessa famiglia se osa ribellarsi a certe regole. Però al mondo ci sono tanti esempi di gabbia anche andando fuori dal contesto della ‘ndrangheta. Quanto può anche essere un esempio per dare una scossa un progetto come The good mothers soprattutto per donne della tua età?

“Secondo me potrebbe dare una bella spinta. The good mothers ha delle storie recenti quindi ancora attualissime. Purtroppo, ci sono tante donne e ragazze che sono sottomesse,vittime di violenza domestica e psicologica. Mi auguro che attraverso le storie che raccontiamo trovino il coraggio per lottare e denunciare. Vorrei che le donne che abbiamo interpretato nella serie diventino un esempio”

Tu sei una ragazza molto sensibile quanto hai empatizzato nella storia di una ragazza come Denise?

“Moltissimo! Spesso mi è capitato mentre stavo girando una scena di pensare a quante ne avesse passate, a tutte le violenze psicologiche subite anche da suo padre e anche a quella omertà a cui è stata costretta. Lei era una ragazza come me quando si è ribellata dopo l’omicidio brutale di sua madre Lea da parte del padre.”.

Con le altre attrici e con il regista vi siete confrontati sull’effetto che una storia così potrebbe avere visto che sono storie poco note a parte quella di Lea Garofalo?

“Siamo molto fieri del lavoro che è venuto fuori. I registi sono stati straordinari. Julian Jarold, per esempio, è inglese e lui è riuscito a capire e sentire l’entroterra calabrese riuscendo a rappresentarlo in ogni minima sfumatura. E’ incredibile come sia stato così empatico. Ognuno di noi, ha fatto un lavoro completamente diverso dall’altro, anche perché prima non ci conoscevamo. Sono storie parallele che si intrecciano poco, quindi alcuni di noi non abbiamo avuto la possibilità di recitare insieme. Vedendo la serie è stupefacente come siano riuscite a intersecarsi così bene, riuscendo a stare tutti noi attori connessi sulla stessa lunghezza d’onda. Questo è sicuramente merito di come i registi ci hanno diretto”.

Photocall cast e registi di The Good Mothers

Che effetto ti ha fatto un set così. Stavolta c’è meno ansia? Oggi come lo vivi un set internazionale come The Good Mothers?

“Quando ho superato il provino è stata una sorpresa enorme. Stare su un set così importante per me è stata una gioia immensa. Continuo a essere molto sensibile però con L’amica geniale ho avuto un bel boom anche per la preparazione di come si vive set. Adesso l’affronto bene, è come se fosse casa mia anche per tutte le persone che ho incontrato. E’ stata una bella esperienza. Poi, fa effetto immaginare che dietro c’è la Disney. Qualche giorno fa cercavo una serie su Disney+ ed è stato carino quando a un certo punto mentre scorrevo la gallery ho visto la mia faccia. Mi davvero sono emozionata (ndr sorride)”.

Una Piattaforma come Disney+ potrebbe avere eco sui giovani una storia come questa?

“Sì, sicuramente ed è anche quello che mi auguro. Uno degli obiettivi è anche lanciare un messaggio, mostrando quanto scegliere la strada della criminalità comporti la perdita di affetti, la perdita anche della propria esistenza”.

Progetti futuri in uscita?

“Sì, uscirà il film Girasoli, un’opera prima di Catrinel Marlon ispirato ad una storia vera. E’ ambientato negli anni '60 e racconta l’amore impossibile tra due ragazze nasce per caso tra le mura di un ospedale psichiatrico infantile, più simile a una prigione che a un istituto di cura. E’ un film al quale credo molto perché anche questo tratta un tema molto importante ma al tempo stesso anche molto nuovo perché degli ospedali psichiatrici infantili non se ne parla quasi mai. Interpreto una ragazza a cui è diagnosticata la schizofrenia ed è il personaggio più difficile che ho interpretato fino a ora, è stato delicato dove bastava il minimo errore per non essere più credibile. Un lavoro molto importante basato sul corpo, sugli sguardi. Ho dovuto studiare davvero tanto e non vedo l’ora di vederlo”.

Gaia Girace photocall The Good Mothers

Donne complesse, sfaccettate, coraggiose anche se molto diverse in storie che affrontano temi delicati e originali che si affrontano poco. E’ sempre una scelta legata su come preferisci che la tua carriera si diriga? O è un caso?

“E’ vero, sono tutte storie molto intense su argomenti di gran peso. Sono effettivamente donne molto complesse e forti anche se differenti tra loro. Aver avuto la fortuna di interpretare personaggi di questo tipo mi ha dato un background fondamentale. Credo che fino adesso sia stato un caso. Mi piacerebbe spaziare anche in altri in generi che vanno dalla commedia al fantasy”.

Sono progetti di spessore, sempre più internazionali. La strada per lavorare con Paolo Sorrentino che è uno dei registi con cui vorresti lavorare potrebbe diventare sempre più breve…

“Incrociamo le dita! Ci sono tanti registi, anche internazionali con cui mi piacerebbe lavorare. Spero che giunga presto il momento, intanto, studio e mi impegno per ampliare sempre più il mio progetto, cercando di fare dei passi in avanti per crescere sempre di più”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Intervista a Gaia Girace: “Denise e le donne di The good mothers diventino un esempio di coraggio”

NapoliToday è in caricamento