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Ferragosto, come eravamo: quando Napoli si svuotava (foto Archivio Carbone)

Le foto che raccontano una tradizione che va scomparendo: la città si scrollava di dosso i propri abitanti, in città restavano in pochissimi

Ferragosto, città vuota. Il vecchio adagio racconta di città ammutolite, piazze deserte, campane il cui suono rimbombava per chilometri senza intercettare orecchio. Era questo il Ferragosto italiano, anche a Napoli. Da qualche anno, però, un fattore combinato di crisi economica, riscoperta del turismo local e arrivo del turismo di massa in città, ha cancellato quell'immagine. Napoli è viva come sempre, anche ad agosto, anche nel giorno di Ferragosto. Anzi, da qualche anno la tendenza è opposta. Se prima ad ogni costo si lasciava la città per recarsi al mare o in qualche posto fresco, oggi il timore di raggiungere una località più affollata e caotica delle strade cittadine spinge molti a restare.

Ma come eravamo un tempo? Lo raccontano bene le foto dell’Archivio Carbone, preziosa narrazione storica della città. Napoli tra gli anni ‘50 e ‘60 (periodo al quale si riferiscono le fotografie) partiva in massa, con ogni mezzo – molte le motorette caricate all’inverosimile – verso mete marittime. Tutti o quasi cercavano d’organizzarsi per lasciare la calura che in città diventa a volte insopportabile. Chi proprio era costretto a restare poteva almeno refrigerarsi grazie all’aiuto di qualche acquaiuolo ambulante.

Ferragosto napoletano: come eravamo

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