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Nove anni senza Enzo Cannavale, l'intervista al figlio: "Nel 2021 libro e docufilm su mio padre"

"Il suo film preferito è stato Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore. Aveva una grande stima anche di De Crescenzo. Di Eduardo aveva sempre smentito le voci di una sua natura cattiva"

Nove anni fa ci lasciava, alla soglia degli 83 anni, Enzo Cannavale. Il grande attore napoletano, tra i protagonisti della pellicola cinematografica premio Oscar di Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso, con all'attivo film con Troisi, De Crescenzo (Nastro d'argento per l'interpretazione in 32 dicembre), Salemme, Nanny Loy, Bud Spencer, Marco Ferreri, Lina Wertmuller e nel cinema brillante degli anni '70 e 80, riscosse anche grande successo a teatro, esordendo come attore nella compagnia di Eduardo De Filippo.

L'intervista di NapoliToday al figlio dell'indimenticato Enzo Cannavale, Alessandro, molto attivo nel mondo della cultura con la direzione della Libreria del Cinema e del Teatro Napoli e direzione generale del Cinema Posillipo, con il quale ripercorriamo alcuni tra i passaggi più importanti della carriera dell'artista scomparso nel 2011.

- Alessandro, partiamo dall'attualità. Come vedi il futuro del mondo della cultura fortemente penalizzato dall'emergenza Covid-19?
"Sicuramente il mondo della cultura e dello spettacolo dovranno per il prossimo futuro riadattarsi ad una nuova dimensione. Interrogarsi sui nuovi progetti da proporre e utilizzare magari tutto questo tempo per lavorare sui contenuti vero punto debole del settore cinematografico e teatrale. Penso che il web non posso più sostenere la carenza dell'offerta di questo periodo: anche con il dovuto distanziamento ma il teatro và fatto a teatro e il cinema va visto al cinema. Ci sono artisti che hanno regalato tantissimo tempo alla rete intrattenendo e regalando la propria arte ma ora è arrivato il momento di ripartire".

- Come avrebbe vissuto tuo padre il lockdown?
"Questo periodo di lockdown l'avrebbe vissuto bene conoscendo il suo amore per la famiglia e per la casa. Amava la cucina di mamma, il suo studio con i copioni e i libri, il berretto di lana e i film di Totò".

- Tuo padre è stato scoperto da Eduardo De Filippo mentre era impiegato alle Poste. Come ha scoperto le sue doti di grande attore?
"Nel 1958 sul quotidiano "Il Giornale", Eduardo De Filippo mise un annuncio col quale cercava attori per la categoria meno giovani. Spinto dal suo amico Giuseppe Anatrelli andò al teatro San Ferdinando al colloquio con un brano da recitare con la coppia formata da Nello Ascoli e Elisa Valentino. Eduardo non c'era forse per non intimidire assisteva alle prove di nascosto. Il provino andò molto bene e fu preso. Papà diceva sempre che uno come Eduardo De Filippo non poteva essere giudicato come uomo, non esisteva l'uomo ma l'artista. Ne aveva una stima altissima, ha sempre smentito le voci sulla sua natura cattiva. Mi ricordo che ripeteva sempre questa cosa. In Eduardo c'era l'attore, l'autore e il regista. Una figura complessa che era lì tutte le sere, che recitava sempre affianco agli attori".

- Qual è stata la sua più grande soddisfazione lavorativa? Forse 32 dicembre con De Crescenzo?
"Il suo film preferito è stato Nuovo Cinema Paradiso che gli ha regalato la splendida interpretazione di Spaccafico il Napoletano che grazie alla vincita della Sisal riesce a comprare il cinema distrutto dall' incendio. Il personaggio di Alfonso Caputo di 32 dicembre aveva dentro di sè tutta la sua umanità e la tipica malinconia dell'attore comico. Un grande incontro quello con De Crescenzo, di cui aveva una stima immensa".

-Non credi che Napoli dovrebbe ricordare meglio e di più Enzo Cannavale? C'è qualche idea o progetto all'orizzonte a tal riguardo?
"Per i 10 anni dalla sua morte nel 2021 abbiamo in programma con i mie fratelli Andrea e Gabriella e Mia Mamma di produrre un docufilm sulla sua vita ed io personalmente mi sto dedicando alla scrittura di un libro ricco di racconti e foto inedite con le tappe più significative della sua carriera artistica".

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