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Edoardo Leo: "Contento di incontrare il pubblico di Napoli. Il cinema ha bisogno di spettatori attenti" (VIDEO)

Intervista all'attore protagonista del film Mia. Leo, insieme ai giovani attori e al regista Ivano De Matteo, al cinema Metropolitan per presentare la loro pellicola che sta ricevendo ottimi feedback

“A me e al regista Ivano De Matteo ci stanno arrivando tante storie di genitori che stanno vedendo i film con i figli adolescenti dicendo che dopo i figli li abbracciano cosa che, per un adolescente, non è normale. Vuol dire che il film arriva alla pancia delle persone ed è la cosa più importante. Per me, la cosa più importante di un film è quando parla alle persone, in cui loro si possono ritrovare e come sta accadendo con il film Mia. La gente ha il coraggio, addirittura, di confessare dei drammi, dei dolori che hanno vissuto un passato o che stanno vivendo tutt’ora” racconta Edoardo Leo quando lo incontriamo al cinema Metropolitan di Napoli per confrontarsi con il pubblico dopo la proiezione di Mia di Ivano De Matteo che affronta dei temi delicati come il revenge porn, le relazioni tossiche che in particolar modo le donne subiscono che il più delle volte porta a conseguenze drammatiche.

Temi universali strettamente legati all’attualità. Anche per questo motivo, Edoardo Leo ha accettato di essere il protagonista di Mia che racconta come tutto ciò vissuto in adolescenza possa essere un drammatico fardello dove le famiglie si sgretolano, anche perché le vittime non sono supportate dalla legge quanto dovrebbero.

Leo l’ha fatto di pancia sentendolo come padre, avvertendolo necessario, come un dovere sociale. Lui che quest’anno è stato coinvolto in progetti sia come attore che come regista che hanno avuto successo. C’è stato Il giorno migliore, film a episodi che ha con l’amico Massimiliano Bruno e, poi, Era Ora di Alessandro Aronadio che è tra i primi posti dei film più visti su Netflix non solo in Italia ma anche in altri paesi del mondo, diventando già un piccolo cult come la saga di Smetto quando voglio. Tra alcuni mesi lo vedremo su Rai1 nella serie crime Il Clandestino mentre porta nei teatri Italiani porta il monologo Ti racconto una storia.

Tra i tanti impegni ha scelto di girare Mia di Ivano Di Matteo e di accompagnare la promozione del film presentato al Bifest e che, in programmazione dalla settimana pasquale, è cresciuto sempre più grazie al passaparola fino a diventare il film italiano più visto sfidando i colossi del box office.

La storia

Mia parla di una famiglia semplice e felice in cui entra violentemente un ragazzo, un manipolatore, che stravolge la vita di Mia (Greta Gasbarri) una quindicenne meravigliosa, rendendola un incubo. Quando la ragazza, aiutata dal padre Sergio (Edoardo Leo), riesce ad allontanarsi e ricominciare a vivere, il ragazzo decide di distruggerla attraverso i social usando la modalità più bieca, il revenge porn. Al padre rimane solo una cosa: la vendetta, decide di farsi giustizia da solo.

“Ho una figlia di quindici anni e questo è stato il primo motivo per cui desideravo fare della sceneggiatura di Mia un film. Sono un uomo. E questo è stato il secondo motivo. Ho sofferto e soffro ogni volta che la leggo. Mi sono ritrovato davanti ad una sceneggiatura per cui, in qualità di uomo potevo essere sia la figura positiva (del padre) che quella negativa (del ragazzo). Potevo percepire perfettamente entrambi. Lato eroico e quello oscuro” spiega Ivano De Matteo che ha scritto la sceneggiatura insieme alla compagna, Valentina Ferlan “ L'abbiamo scritta da genitori più che da autori. È stato complicato perché chiaramente nel personaggio di Sergio c'ero molto di me come padre, quindi ogni scelta che faceva Sergio era una scelta che partiva da me e dalla mia compagna. E’ stato un viaggio scrivere questo questo film perché, in qualche modo tutte le nostre paure, le nostre ansie le abbiamo dato corpo attraverso Sergio e sua moglie.

Per questo motivo, per il ruolo del padre ad esempio avevamo bisogno di un attore che riuscisse a darci sia quel lato brillante, dolce e divertente della prima parte del film, un uomo che gioca con sua figlia, che riesce a fare dell’ironia su se stesso, ma anche un attore che poi potesse calarsi nei panni di questo padre, nel suo dolore, nella sua paura. E così ha preso forma l’idea di Edoardo Leo come protagonista”.

Foto Gallery presentazione film Mia con Edoardo Leo (Foto A. Fiorenzano)

L’accoglienza del pubblico del Metropolitan

Edoardo Leo, il regista Ivano De Matteo e i giovani attori, Greta Gasbarri e Riccardo Mandolini, arrivano al Metropolitan di Napoli, dove, nonostante, la pioggia trovano un caloroso pubblico ad accoglierlo e a seguire il Q&A in seconda serata.

Presenti tante associazioni e persone che lavorano nelle scuole perché è un film da far vedere nelle scuole, ai ragazzi.

Il film piace al pubblico, le reazioni sono entusiastiche. Stanno ricevendo testimonianze toccanti che rende lo spettatore emotivamente partecipe, sentendo la storia vicina. La cronaca è piena di vicende di ragazze e donne come Mia. Anche questa carica emotiva legata all’attualità contribuisce a questo buon risultato del film che sta colpendo particolarmente i giovani.

“A noi fa piacere che sta andando bene ma, soprattutto, che stanno tornando i ragazzi in sala che è una cosa difficilissima. Io non faccio film sui supereroi o il blockbuster americano d'azione. E’ un film che parte come una commedia ma di fatto è drammatico e portare i ragazzi in sala con un film del genere è difficile e penso che funzioni perché perché si riconoscono nei ragazzi di Mia” sostiene De Matteo “Ci siamo seduti attorno a un tavolo e abbiamo osservato nostra figlia e le sue amiche dove abbiamo ascoltato anche il loro slang. I ragazzi portano i genitori a vedere questo film e vediamo le sale piene di ragazzi di 13/14 anni. Penso che sia fondamentale per il messaggio che trasmette il film”.

Durante il dibattito con il pubblico a fine proiezione l’argomento più delicato che salta fuori è inevitabilmente quello del crimine del revenge porn, che ha come strumento principale i social e solo da pochi anni è diventato reato previsto dall’ art. 612-Ter del Codice Penale in quanto la norma è stata introdotta il 19 luglio 2019.

Su questo punto, però, la legge ancora ha un sistema a singhiozzi che tutela ancora poco le vittime ed è questo il grande messaggio del film dove invita tutti non solo a denunciare a ma non lasciare sole donne e ragazze stalkerate o vittime di uno stato predatorio o che vivono relazioni tossiche, ma anzi a essere presenti senza mai guardare dall’altra parte, senza mai solo fermarsi a un messaggio o a una telefonata.

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