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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura Pendino / Via Duomo, 149

Cattedrale di Santa Maria Assunta… in una parola: il Duomo

La basilica monumentale è dedicata a San Gennaro, il Santo Patrono di cui tre volte all'anno si attende il miracolo

Il Duomo di Napoli svetta incastonato tra i palazzi, nella strada a cui ha dato il nome che unisce via Foria a via Marina. Non tutti sanno che in realtà è la "cattedrale di Santa Maria Assunta", questo perché la basilica monumentale è da tutti associata a San Gennaro. Affacciata su una piazzetta contornata da portici, è una delle chiese più grandi della città e una delle più complesse dal punto di vista artistico per la sua commistione di stili, dal gotico puro del Trecento fino al neogotico ottocentesco. Pare che nel I secolo Aspreno, primo vescovo della città, fece fondare in questo stesso luogo l'oratorio di Santa Maria del Principio e vi insediò l'episcopato di Napoli. Nel XIII secolo fu iniziata la costruzione dell'edificio sacro inglobando le precedenti strutture paleocristiane del battistero e della primitiva basilica (Santa Restituta), decorato con mosaici e panni dipinti. Il re Carlo II di Napoli, d'intesa con l'arcivescovo Giacomo da Viterbo, chiamò a corte architetti di estrazione francese che si unirono a maestranze locali o italiane per completare la cattedrale, che fu inaugurata sotto il regno di Roberto d'Angiò, nel 1313, e dedicata all'Assunta. Il terremoto del 1349 fece crollare campanile e facciata, ricostruita agli inizi del XV secolo in stile gotico. A metà del secolo, un altro terremoto danneggiò gravemente la cattedrale, facendo crollare alcune parti della navata, che in seguito fu però ricostruita.

Con l'allargamento di via Duomo nel 1868 fu costruito un porticato simmetrico ad angolo sui due lati del largo prospiciente la facciata. Nel 1876 venne bandito un concorso per la facciata del Duomo, vinto da Errico Alvino: i lavori del nuovo prospetto in stile neogotico, iniziati nel 1877, si conclusero nel 1905. Il progetto peraltro incompleto: mancano infatti le due torri campanarie ai lati del corpo centrale della struttura, i cui lavori furono interrotti all'altezza del basamento. Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti alleati danneggiarono le strutture: durante i restauri effettuati tra il 1969 e il 1972 furono portati alla luce resti archeologici romani, greci e alto-medievali (oggi fruibili). La facciata presenta una struttura a salienti, con tre portali gotici e tre cuspidi, ornate da sculture in marmo, in corrispondenza di ognuna delle tre navate; in quella centrale, entro un rosone cieco, si trova la statua del Cristo Benedicente. Nella facciata si aprono inoltre cinque finestre, anch'esse in stile gotico: due bifore nei due basamenti dei campanili, due trifore, una per ognuna delle due navate laterali, e la quadrifora nella navata centrale. Dei tre portali, per tradizione, quello di destra viene aperto solo in occasioni particolari, come durante le festività per san Gennaro oppure un matrimonio di un membro della famiglia Capece Minutolo, famiglia nobile alla quale è dedicata una cappella all'interno del Duomo, una delle più importanti dal punto di vista artistico.

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