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Claudia Gerini: "Napoli mi porta fortuna" | VIDEO

Intervista all'attrice che mercoledì 18 gennaio debutta al Teatro Mercadante con un omaggio a Pier Paolo Pasolini, Cado sempre dalle Nuvole. Cantare Pasolini, spettacolo ideato dall'artista Mauro Gioia con cui condivide la scena

Mostrare un Pier Paolo Pasolini inedito. E' questo stato l'obiettivo principale di Roberto Andò, direttore dello stabile Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, perché non molti sanno che Pasolini si dedicò anche alla canzone, mettendo in mostra un altro aspetto del suo essere un artista poliedrico. Ecco che CADO SEMPRE DALLE NUVOLE. CANTARE PASOLINI il progetto ideato da Mauro Gioia è aderente con le molteplici iniziative che sono create per celebrare il centenario della nascita del poeta e regista.

Per questo spettacolo che sarà in anteprima nazionale al Teatro Mercadante dal 18 gennaio si segue la linea di sorprendere e anche la sua protagonista è una novità per presentare, per certi versi, un nuovo Pasolini, e si sceglie Claudia Gerini, attrice che ha fatto dell'ecclettismo una sua cifra. Un'unione di intenti che vede coesi Andò e Gioia, i quali trovano nella Gerini l'interprete ideali per Cado Sempre Dalle Nuvole: lei sa recitare, cantare e ballare e, soprattutto, si mette in gioco senza timore di uscire dalla confort zone.

Attualemte al cinema con la commedia corale I Migliori Giorni, è la prima volta che la Gerini si approccia sulla scena con Pier Paolo Pasolini in un'occasione che lei stessa definisce come unica, debuttando a Napoli, città che le ha regalato momenti importatni per la sua carriera soprattutto dopo il successo del film Ammore e Malavita, la commedia musicale che le ha fatto vincere anche un David di Donatello.

Per Claudia Gerini il teatro è una palestra vitale per l'anima dell'attore. Proprio le tavole del palcoscenico dimostrano come la sua carriera vada verso una rivoluzione della sua vita artistica dove c'è anche la regia in cui proprio nella primavera del 2022 ha esordito con il film Tapirulan. 

Un altro modo per raccontare Pasolini

Per rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla nascita, l'artista Mauro Gioia, ideatore del progetto, e il regista Francesco Saponaro puntano i riflettori su uno dei linguaggi della produzione artistica del poeta di Casarsa meno indagati quale fu quello della forma canzone.

Intorno agli anni ’60 del secolo scorso, Pasolini si dedicò molto alla scrittura di testi per canzoni che lo portarono a intrecciare relazioni con artisti come Piero Umiliani, Ennio Morricone, Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Giovanni Fusco, Laura Betti, Gabriella Ferri.

Canzoni che sono storie a tutti gli effetti, con personaggi veri, ironici, coraggiosi, ribelli, forti e soprattutto pieni di vita, esattamente come quelli dei suoi romanzi.

Per portare in scena questo prezioso universo del poeta friulano, Mauro Gioia ha coinvolto l’attrice Claudia Gerini e insieme saranno protagonisti di uno spettacolo di teatro musicale affidato alla trama drammaturgica di Igor Esposito e alla regia di Francesco Saponaro che firma anche lo spazio scenico.

Con gli arrangiamenti di Pasquale Catalano, autore anche delle musiche originali, pianoforte e direzione musicale di Giuseppe Burgarella, i musicisti Francesca De Filippis, Monia Massa, Annamaria Puggioni, Alberto Toccaceli.

"Le canzoni del poeta rientrano nel corpus dell’intera opera pasoliniana come una predella alla sua pala d’altare. Più che canzoni d’autore, sono Lieder sbocciati dall’inguaribile spleen di un Tiresia nostro contemporaneo. Piccole storie in cui riverberano i temi più cari allo scrittore corsaro, al cineasta assetato di realtà, di mito e poiesis, in cui si innesta la disperata vitalità dei suoi versi al piglio giocoso del fanciullo friulano dallo sguardo malinconico. Per cantare Pasolini bisogna attraversarne il corpo narrativo e poetico, crearsi uno spazio tra gli anfratti e far scorrere musica e parole, come nell’alveo di un fiume" dichiara il regista Francesco Saponaro.

"Nelle sue canzoni soffia il vento della protesta, perché il mondo è ancora preda braccata dalla furia consumistica e la fatica di vivere resta la stessa. Nei versi che le accompagnano Pasolini seppe immaginare i mali che affliggono la nostra società. I compositori che si prestarono a metterle in musica erano parte di una comunità di artisti e intellettuali molto attenta ai contenuti e che mai avrebbe preferito la forma del semplice consumo ‘melodico’. Si chiamavano Giovanni Fusco, Sergio Endrigo, Domenico Modugno che in quel capolavoro per immagini che è Che cosa sono le nuvole? Canta di due patetiche marionette agonizzanti, finite in una discarica a guardare il cielo, “straziante, meravigliosa bellezza del creato'" sottolinea il musicista Mauro Gioia fautore del progetto.

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