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Cultura Via Duomo, 286

Mostre, sabato l'inaugurazione di "Cipro-Memoria interdetta" in via Duomo

L'esposizione (aperta fino al 14 novembre nel complesso di San Severo al Pendino) racconta la distruzione del patrimonio culturale cipriota seguita all'occupazione turca del '74, e gli sforzi del governo per il rimpatrio delle opere d'arte trafugate

Si intitola “Cipro – Memoria interdetta” la mostra documentaria che verrà inaugurata sabato 28 ottobre, alle 17:00, nel Complesso monumentale di San Severo al Pendino, in via Duomo 286. “Cipro – Memoria interdetta” racconta la distruzione del patrimonio culturale dell’isola di Cipro seguita all’occupazione turca del 1974. Il processo di dissoluzione dell’identità cipriota fu sistematico: almeno 55 chiese furono convertite in moschee, altre 50 diventarono negozi, musei, ostelli mentre molte chiese e monasteri furono demoliti. I cimiteri di 25 villaggi furono rasi al suolo. Icone, pale d’altare e tesori archeologici furono trafugati e venduti all’estero, alimentando il mercato illegale di opere d’arte.
La mostra intende – attraverso un percorso che ricorda il muro che a Nicosia ancora divide la Repubblica di Cipro dalla autoproclamata Repubblica turca di Cipro del Nord - mostrare questo patrimonio e indagare, con gli interventi di accademici, i metodi che hanno consentito finora di recuperare e restaurare le opere d’arte derubate, che compongono la memoria storica/culturale di Cipro.

(in foto la Chiesa di Cristo Antifonitis a Kalogrea, dopo l'occupazione turca del 1974. Furono trafugate diverse icone - il Cristo, la Madonna col Bambino, l'Apostolo Matteo-, ritrovate poi in Svizzera: l'icona di Cristo sarà rimpatriata al termine di un processo legale ancora in atto)

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