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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura Capri

Capri, la leggenda della Grotta Azzurra

Si dice che un tempo si chiamasse "Gradola" e che fosse stata abbandonata e temuta per secoli per via di alcune storie su spiriti e demoni che abitavano la grotta

La Grotta Azzurra fu poi riscoperta nel 1826 grazie al pescatore caprese Angelo Ferraro che vi portò in visita il pittore Ernst Fries e lo scrittore August Kopisch. Quest’ultimo ne rimase così colpito che decise di inserire nel suo “Annuario Italia” (1838) un capitolo intitolato “La scoperta della Grotta Azzurra”. In realtà fu poi grazie allo scrittore Hans Christian Andersen che, con il suo romanzo “L’improvvisatore” (1835), fece conoscere questo posto magnifico in tutta Europa. Da allora, la Grotta Azzurra è diventata una grande attrazione turistica e simbolo di Capri. Ma facciamo un passo indietro. Per quale motivo la Grotta, pur essendo conosciuta dai pescatori dell’isola, fu abbandonata dopo l’epoca romana? Secondo una leggenda in questa cavità naturale si rifugiavano sirene, diavoli e spiriti che spaventavano chiunque osasse entrarvi. Lo spiega lo stesso Kopisch che racconta come “alcuni preti sarebbero entrati, nel Seicento, all’interno della grotta per scacciare tali spiriti e ne sarebbero fuggiti, avendo l’impressione di trovarsi in un tempio con un altare maggiore, circondato da simulacri”. Indubbiamente i resti delle statue romane, raffiguranti Dei del mare e creature misteriose del mondo sommerso, aiutarono a spaventare i pescatori e i capresi che riuscivano a raggiungere questo magico luogo. Per altri, invece, la Grotta sarebbe stata luogo di rifugio delle Nereidi. Queste erano delle ninfe figlie di Nereo, metà uomo e metà pesce. Figure benevoli e dall'aspetto gradevole: avevano i capelli ornati di perle e si muovevano su delfini, tartarughe giganti o su carri trainati da Tritoni. Queste ninfe salivano in superficie solo per aiutare i marinai che avevano perso la rotta. Tra le Nereidi più celebri si ricordano Teti, che sposò Peleo e diede alla luce l’eroe Achille. Galatea, celebrata soprattutto nel Cinquecento per aver trasformato il sangue del giovane di cui era innamorata, Aci, in una sorgente dopo che quest’ultimo era stato ucciso dal ciclope Polifemo, innamorato non corrisposto della ninfa. E Anfitrite, moglie di Poseidone e madre di Tritone, che trasformò una delle amanti dello sposo nel celebre mostro marino chiamato Scilla.

Visitare la Grotta Azzurra:

Come si arriva: in autobus da Anacapri o in barca da Marina Grande.

Quando è aperta: dalle 9 del mattino alle 17 del pomeriggio, solo in condizioni favorevoli del mare. Da novembre a marzo è molto raro che la Grotta sia aperta.

Quanto costa l’ingresso: il biglietto costa 14 euro (10 euro per il servizio barca e 4 euro per il biglietto d'ingresso). 

Riduzioni: entrano gratis i bambini sotto i 6 anni; i cittadini dell'UE sotto i 18 anni pagano solo il servizio barca; per i cittadini UE tra i 18 e i 25 anni è prevista una riduzione del 50% sul biglietto d'ingresso, quindi pagano 12 euro. La prima domenica di ogni mese non si paga il biglietto d'ingresso, ma solo il servizio barca di 10 euro.

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