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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

"Blues in my soul", il nuovo album di Carlo Lomanto

Anticipato dal singolo “Ninna Nonna”, l'album è un omaggio al blues e alle radici stesse del vocalist e compositore napoletano

Disponibile dal 16 aprile su tutte le piattaforme digitali, “Blues in my soul” rappresenta l'ottavo lavoro discografico del vocalist e compositore partenopeo, Carlo Lomanto. Anticipato dal singolo “Ninna Nonna” – uscito lo scorso 9 aprile su Youtube e accompagnato dal videoclip del regista Giorgio Molfini –, che pure voleva essere un affettuoso omaggio alle proprie radici, l'album diventa, a sua volta, un tuffo nel passato, un ritorno alle origini: a quando, da ragazzino, Carlo iniziava a strimpellare la chitarra, e lo faceva ascoltando, tra gli altri, i dischi di Edoardo Bennato e Pino Daniele. D'altronde, quando si parla di radici – si sa – non si può non celebrare il blues, quel genere musicale da cui tutti gli altri inevitabilmente prendono vita. Dieci brani in tutto, di cui quattro inediti, e scritti in collaborazione con Fabio D'Andrea; per il resto, ci si muove tra quei gloriosi standard cantati centinaia di volte negli allora fumosi jazz-club napoletani e tra i primissimi ascolti dell'artista, a lui particolarmente cari, ma non per questo meno autorevoli. Ad arricchirne il valore, inoltre, la partecipazione della band di bluegrass, La Terza Classe, nella cover di Bennato, “L'isola che non c'è”.

Dice Carlo Lomanto di “Blues in my soul”:

«Il blues è come la mamma, infatti da lì è nata praticamente tutta la musica moderna, dall’inizio del '900 ad oggi, per cui cantare il blues significa tornare tra le braccia della propria madre e farsi coccolare. Questo disco, non a caso, attraverso lo spirito e le influenze lessicali del blues, è un ritorno alle mie origini musicali: dai miei conterranei che hanno sempre manifestato la loro vicinanza al blues, come Pino Daniele ed Edoardo Bennato, a quei classici intramontabili, cantati con una piccola ed intima dedica agli artisti che in quegli anni mi hanno particolarmente influenzato, come Billie Holliday, Joe Williams e Louis Armstrong».

TRACKLIST:

1) I got the blues (P. Daniele)

2) Call center blues (D’Andrea-Lomanto)

3) God bless the child (Holliday-Herzog Jr.)

4) Nun me voglio fa’male (D’Andrea-Lomanto)

5) La musica è finita (D’Andrea-lomanto)

6) L’isola che non c'è (E. Bennato)

7) While my guitar gently weeps (G. Harrison)

8) Saint James Infirmary (Moore-Baxter)

9) Everyday I have the blues (P. Sparks)

10) Ninna Nonna (D’Andrea-Lomanto)

CREDITS ALBUM

Musica di Carlo Lomanto

Testo di Fabio D’Andrea

Carlo Lomanto: voce, chitarra e arrangiamento

Mario Nappi: pianoforte

Rolando Maraviglia: contrabbasso

Dario Guidobaldi: batteria


Special guest

Fabio D’Andrea: voce, chitarre, basso e drums programming in “La musica è finita” e chitarra solista in “Everyday I have the blues”


La Terza Classe in “L’isola che non c’è”

Pierpaolo Provenzano: chitarra acustica

Rolando Maraviglia: contrabbasso

Alfredo D’Ecclesiis: armonica a bocca

Alfredo D’Ecclesiis: armonica a bocca in “Ninna Nonna”


Registrato al “Godfather studio” da Massimiliano Pone l’8 e il 9 febbraio 2021

Foto di copertina di Diego Loffredo

«Un ringraziamento speciale va agli amici che mi hanno accompagnato in questa bella avventura: Rolando, Dario, Mario, Fabio, Massimiliano, Pierpaolo, Alfredo e Diego».

BIO

Vocalist, strumentista, compositore e didatta, ha conseguito i diplomi di 1° e 2° livello di Jazz al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli con 110 e lode. 

E’ docente della Cattedra di Canto Jazz al Conservatorio G. Martucci di Salerno. In trent'anni di attività artistica dedicata alla musica jazz ha collaborato con i più apprezzati musicisti di jazz nazionale ed internazionale, tra cui - solo per citarne alcuni -: Joe Lovano, Tony Scott, Fadouk Don Moye, David Alan Gross, Baba Sissoko, Lurent Filipe, Massimo Urbani, Claudio Fasoli, Pietro Condorelli, Maria Pia De Vito, Mario Raja, Mauro Negri, Ettore Fioravanti, Maurizio Giammarco, Gegè Telesforo, Luca Aquino, Daniele Scannapieco, Francesco Nastro, Antonio Onorato, Francesco D’Errico, Paola Arnesano, Guido Di Leone, Pino e Pietro Iodice, Marco Sannini, etc.

Ha partecipato ad importanti festival di jazz come Festival dei Due Mondi di Spoleto, Umbria Jazz di Perugia, Ravello Festival, etc.

La continua ricerca sulle potenzialità espressive della voce e sull’utilizzo della stessa in maniera prettamente strumentale, lo ha condotto negli anni ad approfondire e a diventare uno dei maggiori esperti della tecnica “scat”, unitamente ad un suo personale ed originale impiego dell’elettronica, attraverso l’utilizzo di apparecchiature che gli permettono di trasformare, armonizzare e registrare la sua voce in diretta.

Oltre ad innumerevoli partecipazioni discografiche, ha pubblicato a suo nome sette lavori in studio: "Le cose che ho perso", "Lomanto’s Market", "The Beatles Album", "Dreams", "Ella & Louis", “Festa in casa De Moraes”, “ Passione”.

Ha scritto, inoltre, due libri didattici: "Loop, storia ed utilizzo della ripetizione in musica" (Ed. UNI service) e "Metodo di canto scat" (Ed. Wakepress).
 

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