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Antonio Cannavacciuolo: "Sono nato cuoco e voglio morire cuoco"

Lo chef, che ha perso 13 chili, a Radio Deejay ha presentato il suo ultimo libro, "Mettici il cuore"

"Sono nato cuoco e voglio morire cuoco. La televisione mi impegna parecchio, ma la sera alla fine torno sempre fra i miei tavoli, fra i miei clienti". Così Antonio Cannavacciuolo a Radio Deejay.

Lo chef, che ha ammesso di aver perso 13 chili, ha parlato di Villa Crespi - "Vengono tante coppie, in settimana invece soprattutto gruppetti di amici" - e del suo ultimo libro, "Mettici il cuore": "Ci sono ricette facile che si possono preparare tutti i giorni. Come quelle di mia nonna, bravissima nei classici piatti napoletani come il ragù, la genovese, pasta e fagioli".

Sul padre: "Non voleva che facessi il cuoco come lui. Tra me e lui c'è sempre questa ruggine". E poi la sua attenzione sul pane: "Se in passato non c'era  a tavola, mancava qualcosa di importante. È un ingrediente principale, come un buon bicchiere di vino".

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