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Amelia, la strega che ammalia alle pendici del Vesuvio: un omaggio della Disney a Napoli

Tra le tante leggende di Napoli ce n’è una che forse non tutti conoscono: La Strega del Vesuvio. A questa figura mitica si ispirò il disegnatore americano Carl Barks che nel 1961 diede vita al celebre personaggio delle avventure di Zio Paperone

Tra le tante leggende di Napoli ce n’è una che forse non tutti conoscono: La Strega del Vesuvio. La storia, tramandata fino ai giorni nostri, racconta di una vicenda avvenuta in seguito alla violenta eruzione del Vesuvio del 1858. La lava che fuoriuscì fu talmente tanta che riempì un enorme ed antico burrone, chiamato il “Fosso Grande”, che da quel momento divenne attraversabile a piedi. La leggenda narra che dopo questa eruzione, gli abitanti della zona incominciarono a sentire un grido lacerante, che sembrava provenire da una persona che stesse patendo un’enorme sofferenza. L’urlo, che si ripeteva, puntualmente, tutte le notti, interrompeva la quiete notturna degli abitanti che non riuscivano più a dormire. Non potendo più sopportare questa situazione, alcuni contadini del posto decisero di perlustrare la zona, ma nonostante la lunga ricerca non riuscirono a capire cosa fosse quel rumore. Allora si rivolsero ad una fattucchiera che viveva alle pendici del Vesuvio, la “vecchia ‘e Mattavona”, che accolse subito la richiesta di aiuto. La donna di fece accompagnare dove il lamento si sentiva più forte e qui pronunciò delle parole arcaiche, incomprensibili per i presenti. Dopo poco, l’urlo cessò improvvisamente. L’incantesimo aveva funzionato e gli abitanti poterono tornare a fare sonni tranquilli. C’è da dire che in quel periodo i napoletani erano molto superstiziosi, e spesso si affidavano alle fattucchiere per fare o rompere degli incantesimi.

A questa mitica figura napoletana si ispirò il disegnatore americano Carl Barks che nel 1961 diede vita ad Amelia, “la strega che ammalia”, celebre personaggio delle avventure di Zio Paperone. Amelia è una papera miliardaria, dai folti e lunghi capelli neri e dal marcato accento napoletano, che vive alle pendici del Vesuvio insieme al suo corvo Gennarino. Barks la disegnò attraente, ispirandosi, per le sue fattezze, a Sophia Loren e a Morticia Addams (altri indicano come possibile fonte di ispirazione anche Gina Lollobrigida). Amalia compare per la prima volta nella storia “The Midas Touch” pubblicata in Italia con il titolo "Zio Paperone e la fattucchiera". Già dal primo racconto è evidente il forte legame tra Amelia e il Vesuvio: è grazie al calore del magma del vulcano, infatti, che la strega prepara le pozioni magiche per sconfiggere il papero più ricco del mondo e riuscire a impossessarsi della moneta "Numero Uno".

Per i più curiosi e avventurieri è possibile da qualche tempo visitare la casa di Amelia sul Vesuvio percorrendo il suggestivo sentiero della Riserva Tirone, sentiero che collega la Strada Provinciale Vesuvio con la Strada Matrone di Trecase. Nella casa, ricavata all’interno di una delle casematte poste a quota 500 metri che venivano utilizzate nella seconda guerra mondiale come postazione antiaerea, si trovano alcune sagome tridimensionali, la scopa della fattucchiera, il corvo Gennarino e il pentolone degli incantesimi nonché alambicchi e filtri magici.

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