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Il Regno Unito innamorato della cucina di Enzo Fiore

L’apprezzato chef, con il suo locale “O Curniciello”, ha portato nel Regno Unito la tradizione culinaria italiana e napoletana e fra le pietanze preferite dai clienti ci sono proprio i piatti che portano in tavola prodotti tipici della tradizione partenopea

L’apprezzato chef Enzo Fiore con il suo locale “O Curniciello” (6/7 Queensway Lancing, West Sussex) porta nel Regno Unito la vera tradizione culinaria italiana e napoletana: «I nostri prodotti, quelli che noi usiamo quotidianamente per la preparazione delle nostre pietanze, provengono esclusivamente dal nostro paese e con un mix di ingredienti e tradizione sedimentata nella nostra cultura prendono vita i piatti che hanno saputo conquistare anche il pubblico inglese qui a Lancing». 

Si sa nel mondo la cucina italiana è la degna rivale della tanto decantata cucina francese. 

«Per la sua semplicità apparente, i suoi sapori mediterranei e il suo lato popolare, la cucina italiana si afferma in molti paesi del mondo. E conquista palati abituati a ben altri intrugli. I nostri clienti si accorgono immediatamente che la fattura e le componenti dei nostri piatti sono tutta un’altra storia» continua lo chef Enzo Fiore. 

Non è un caso se gli chef italiani nel mondo sono ormai pluristellati e fanno concorrenza, anche nell’immaginario collettivo, alla figura classica dello chef francese. 

Le ricette nazionali o regionali della cucina italiana sono tra le più ricercate online da casalinghe, scapoli, studenti universitari e madri di famiglia. E ciò in tutto il mondo. 

Se uniamo a questi dati quelli specifici del mondo dei ristoratori, scopriamo che, in privato e in pubblico, tutti amano e conoscono bene le specialità italiane e napoletane. 

Le migliori ricette delle specialità italiane hanno il vento in poppa ai quattro angoli del pianeta, e ciò è strettamente legato alle ondate migratorie degli italiani negli ultimi secoli. Molti di loro hanno aperto piccole trattorie, catene di ristoranti, locali di nicchia frequentati dal jet set, proprio come per Enzo Fiore l’italianità fa la differenza: «Siamo arrivati nel Regno Unito da circa un anno e in questo periodo - nonostante le difficoltà dovute alla pandemia - abbiamo avuto una grandissima soddisfazione da parte del pubblico, tante persone si sono affezionate a noi, ai nostri prodotti, abbiamo intanto potuto vedere come anche in posti lontani la cucina napoletana e quella italiana riscuote successo e favore. Dopo la certificazione avuta da Asacert attraverso la quale siamo stati premiati con una valutazione “Oro” per l’esclusiva provenienza dei nostri prodotti dall’Italia, ci arriva un’altra grande prova di riconoscimento e merito. “Guru” ci premia per la capacità del nostro locale di aver scalato le classifiche di gradimento in pochissimi mesi, siamo davvero felici ed onorati. Per questo posso solo ringraziare mia moglie Abir e mia cugina Marilena per il lavoro svolto assieme a me e per il costante sostegno che hanno dato al nostro progetto». Non a caso fra le pietanze preferite dai clienti de “O Curniciello” ci sono piatti che portano in tavola prodotti tipici della tradizione partenopea: «Fra le altre, la pizza preferita e più richiesta è la “Sole di Napoli” creata da mio fratello, maestro pizzaiolo, Lino Fiore. Una pizza composta da 8 punte di ricotta di bufala, uno strato di zucca e funghi porcini, un pizzico di peperoncino e provola dei latticini Orchidea, l’impasto è inoltre creato con la farina del Molino Scoppettuolo di Grottaminarda, una farina chiamata “L’oro d’Irpinia” con grani italiani coltivati a Grottaminarda (Avellino), una farina ideale per realizzare la pizza napoletana con impasto ad alta idratazione. Invece per la cucina il piatto che ha maggiormente ha riscosso successo è il “Bucatino alla Squaquecchia” - soprannome dato da mio padre - chef del famoso ristorante “Al Sarago” - al piatto creato per Diego Armando Maradona in persona: il condimento è un composto da un trito di sedano, basilico, prezzemolo, pomodorini e provola». 

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