Il Casatiello Dolce Pasquale è Patrimonio Culturale della Regione Campania
Da oggi la tradizione del Casatiello Dolce Pasquale diventa Patrimonio Culturale riconosciuta dalla Regione Campania con l'iscrizione nel registro secondo la convenzione Unesco 2003. Il sindaco di Monte di Procida, Pugliese: "Il riconoscimento valorizza ed entusiasma tutta la nostra comunità"
"Da oggi la tradizione del Casatiello Dolce Pasquale è Patrimonio Culturale riconosciuta dalla Regione Campania iscritta nel registro secondo la convenzione Unesco 2003". Lo annuncia in una nota il Comitato Re Casatiello di Monte di Procida.
"La redazione del dossier di candidatura, la cui stesura è iniziata lo scorso dicembre 2021, è stata inoltrata lo scorso 27 gennaio 2022, in quella che è una data profondamente simbolica ed particolarmente importante per la nostra cittadina.
In quanto animatori e tutori di questa tradizione - spiega il Comitato -, diffusa in tanti luoghi della Campania, vogliamo condividere questo risultato con tutti coloro che la onorano: pasticcieri, chef, ristoratori, panificatori, giornalisti, food blogger, esperti di gastronomia e semplici cittadini che in questi anni hanno aderito con entusiasmo alle iniziative di tutela e divulgazione.
Il riconoscimento va a tutti coloro che negli anni, anche oltreoceano, hanno realizzato questa prelibatezza e a tutti coloro che hanno celebrato e raccontato del Casatiello con interviste, video, articoli e ricette. Abbiamo raccolto tanto sostegno ed entusiasmo.
In quanto cittadini di Monte di Procida possiamo essere doppiamente orgogliosi: da oggi, dopo il riconoscimento del sapere legato al gozzo tipico, con la tradizione del Casatiello la nostra comunità ha ben due Saperi tradizionali iscritti nell'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale della Regione Campania".
A commentare con entusiasmo la notizia, anche il sindaco Pugliese: "Da oggi - scrive in primo cittadino di Monte di Procida - il nostro casatiello dolce, un pezzo della nostra cultura e della nostra identità è stato riconosciuto Patrimonio Culturale dalla Regione Campania iscritta nel registro secondo la convenzione Unesco 2003.