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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Bagnoli / Via John Fitzgerald Kennedy

Zoo di Napoli: nuovo dirigente e 50mila euro per la cura degli animali

La quota stanziata dal Comune dovrà garantire la cura e il mantenimento degli animali che per il momento non verranno spostati. Per i 70 lavoratori scongiurato licenziamento e prevista cassa integrazione

Da questa mattina lo zoo di Napoli avrà un nuovo dirigente comunale, nominato dal Comune di Napoli per prendersi cura degli animali della struttura da tempo in forte crisi.

La quota stanziata dal Comune per garantire, a partire da mercoledì, il mantenimento degli animali è di 50 mila euro: da quel giorno infatti saranno terminate le risorse disponibili. "In piena sintonia con la richiesta dalla procura di Napoli e della curatela fallimentare - spiega il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano - abbiamo stanziato 50 mila euro per garantire la continuità della cura e dell'alimentazione degli animali custoditi nello zoo di Napoli. C'è un accordo anche con i servizi veterinari per garantire ogni giorno l'assistenza veterinaria e controllare che stiano bene, cosa che stiamo già facendo. E lunedì nomineremo il dirigente del settore chiamato a prendersene cura". "C'è solo un problema di interpretazione - ha concluso Sodano - se lo strumento per la nomina del dirigente debba essere una delibera o una ordinanza ma mi sembra un aspetto formale di facile risoluzione".

Scongiurato anche il licenziamento dei lavoratori dello Zoo di Napoli e del parco dei divertimenti Edenlandia, a breve per loro sarà disponibile la cassa integrazione.

Per quanto riguarda gli animali ospitati dalla struttura, le cui controverse condizioni hanno destato l'attenzione di molti gruppi animalisti, come Veg in Campania LAV e sono state descritte in due servizi-denuncia di Striscia la Notizia, per il momento, resteranno nel parco, accuditi come è stato fatto fino ad oggi. A confermarlo è il curatore fallimentare delle due strutture, Salvatore Lauria.

Dopo diciotto mesi dal fallimento della Park and Leisure, società che gestiva i due parchi, e il mancato acquisto nelle ultime settimane da parte della della Brain's Park (unica società ad aver fatto una proposta per la rilevazione della struttura), Zoo ed Edenlandia sono tornati al punto di partenza.

"Si è deciso di concerto con la Regione Campania - spiega Salvatore Luria - di avviare le pratiche per la cassa integrazione destinata ai 70 dipendenti delle due strutture. Abbiamo dovuto dichiarare che siamo impossibilitati a gestire gli animali e le autorità competenti stanno cercando una soluzione. Al momento tuttavia non è previsto alcun piano di spostamento degli oltre 300 esemplari ospiti dello Zoo. Resteranno lì dove sono fino al momento in cui sarà presentato un piano. Il cibo non manca e il Comune di Napoli ha messo a disposizione altri 50 mila euro per tutte le spese. A prendersi cura degli animali saranno i dipendenti".

Malgrado le rassicurazioni, le associazioni ambientaliste protestano contro l'ipotesi del trasferimento, anche se non imminente: parlano di "una vera e propria deportazione" e ricordano che, secondo molti esperti, lo spostamento degli animali rischia di metterli in pericolo di vita. "Il trasferimento improvviso degli animali dello Zoo - spiega Luigi Esposito docente alla facoltà di Veterinaria di zootecnica che da anni segue le sorti del parco - può essere deleterio per la loro salute. Alcuni degli ospiti, che ho avuto modo di controllare innumerevoli volte negli anni, sono molto anziani come le tigri e l'elefante. Altri vivono in piccole comunità familiari come i leoni e spostarli, o dividerli, potrebbe nuocere gravemente al loro benessere fisico e psicologico. Spostamenti forzati e improvvisati - aggiunge - possono produrre stress o addirittura il decesso". Per i Verdi lo spostamento degli animali sarebbe una vera deportazione. "Senza un piano serio e condiviso con gli esperti - dicono i Verdi Ecologisti con Francesco Emilio Borrelli - gli animali non saranno spostati, lo impediremo. E' bene ricordare che gli animali dello Zoo sono in gran parte stati sequestrati negli anni a camorristi o salvati dai circhi come è successo per l' elefantessa Sabrina. Tra l' altro non ci risulta che in Italia esistano nuovi stalli idonei per questi animali".

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