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Cronaca

Centro storico, le strade prendono il nome della protesta

La toponomastica cambia in nome dei beni comuni, dei giovani, dell'acqua pubblica. Denominazioni "alternative" per le vie del centro antico della città come monito alle istituzioni. Ignoti gli ideatori dell'iniziativa

Non si fermano a Napoli le iniziative cittadine volte a far emergere quella voce del popolo, per troppo tempo sopita, che vuole e pretende i cambiamenti, la difesa dei beni comuni e un futuro migliore per i giovani.

Ed ecco comparire nel centro storico una serie di manifestini che hanno lo scopo di “rinominare” vie e piazze della zona. Così Piazza Miraglia diventa “Piazza Pulita” e “Largo ai Giovani”, via Capitelli si trasforma in “Via dell’Acqua Pubblica” e via San Sebastiano viene ribattezzata “Via delle Energie Rinnovabili”. Alcuni di questi cartelli erano già comparsi qualche mese fa, in un inverno caldo che ha visto in piazza i cittadini in protesta in diverse occasioni, e poi a ridosso del referendum che ha portato tantissimi italiani ad esprimersi su privatizzazione dell’acqua, energia nucleare e legittimo impedimento.

Chiaro il monito alle istituzioni e lo scopo di sensibilizzare rispetto alle tematiche riguardanti ambiente e beni pubblici. Un moto che non si calma, un meccanismo a catena, un’onda anomala che si alimenta man mano che prosegue il suo percorso, ma che costruisce al suo avanzare invece di distruggere.

Sono ignoti gli ideatori dell’iniziativa, ma non è difficile immaginare che il motore e la motivazione che li spinge sia lo stesso che muove ormai da tempo tanti altri gruppo di napoletani che organizzano azioni simboliche, ma molto concrete, di protesta. Basta citare le “performance socialmente utili” dei ragazzi di CleaNap o dei Friarielli Ribelli. Semplici cittadini, stanchi di restare in disparte a guardare, con la voglia di essere utili e di fare la propria parte.


La toponomastica che cambia nel centro antico (Foto V. Graniero)

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