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Napoli Est, le donne diventano Wanderuò per combattere la violenza

Dal progetto della Fondazione Famiglia di Maria è nato il progetto per un cartone animato con protagonista la versione napoletana della nota supereroina della Marvel. Protagoniste del cortometraggio, le donne di San Giovanni e Barra

Il primo passo contro la violenza di genere è la consapevolezza. Essere consapevoli che la libertà è un diritto. Lo sa bene Anna Riccardi, presidente della Fondazione Famiglia di Maria si San Giovanni a Teduccio. Da 18 mesi ha intrapreso il progetto "Una carezza in un pugno" e l'ultimo risultato in ordine di tempo che ha ottenuto è la realizzazione di un cortometraggio su Wonderuò, una versione napoletana di Wonderwoman: "Con il digitale - spiega la Riccardi - abbiamo creato un video in cui un cartone animato interagisce con le donne del quartiere. E' una donna forte, una supereroina, che aiuta coloro che sono intrappolate in un gioco di violenza dei proprio mariti, compagni fidanzati". 

Nel corto compaiono anche Anna e Susy, residenti a Napoli Est: "Prima di partecipare a questo progetto non sapevo neanche cosa volesse dire violenza sulla donne. Ho imparato che le donne devono ribellarsi e non devono avere paura degli uomini che le trattano male".

Il Covid ha fatto registrare un aumento dei casi di violenza domestica: "Abbiamo attivato uno sportello psicologico - racconta la presidente della Fondazione - ma non basta. Ognuno si deve prendere la sua quota parte di responsabilità".  

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