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Cronaca

Violenza sulle donne, il flash mob: sagome nere in piazza

Rappresentavano le vittime di femminicidio nel solo 2022. Presenti alla manifestazione anche il sindaco Gaetano Manfredi e l'ex presidente della Camera Roberto Fico

D'impatto, da brividi. Una distesa di sagome nere, a ricordare le vittime di femminicidio in Italia del solo 2022. È il flash mob contro la violenza di genere organizzato stamattina a Napoli.

La città ha voluto gridare il proprio 'no' alla violenza, in una manifestazione avvenuta in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il flash mob 'Re-member, affinché non accada mai più', ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e dell'ex presidente della Camera, Roberto Fico, ed è stato organizzato dall'associazione 'Mai più violenza infinita Onlus', in collaborazione con l'amministrazione comunale, Unicef ed Associazione O.M.

Su ogni sagoma sono stati riportati un QRCode che rimanda alla storia di ogni singola vittima e il numero d'emergenza nazionale 1522 istituito per le richieste di aiuto e sostegno contro la violenza e lo stalking.

Nel 2022, al 20 novembre, le vittime di femminicidio sono state 104 di cui 88 in famiglia. In piazza, studentesse hanno chiamato, uno ad uno, i nomi di tutte le donne uccise negli ultimi 11 mesi.

''La situazione a Napoli e al Sud è molto grave - ha detto l'assessora comunale alle Pari opportunità, Emanuela Ferrante - quanto accade non dovrebbe verificarsi in un Paese che si dice civile e se queste tragedie accadono ancora significa che si è sbagliato tutto. È necessario - ha aggiunto - investire sull'educazione a partire dalle scuole che devono educare i giovani anche ai sentimenti''.

Sagome nere contro la violenza sulle donne (foto Ansa)

Il lavoro dei Centri anti violenza

Più di 400 donne in 12 mesi hanno chiesto aiuto ai sei Centri antiviolenza del Comune di Napoli. L'assessora Emanuela Ferrante, insieme alle operatrici e professioniste dei Cav attivi sul territorio, ha spiegato del momento di confonto che c'è stato tra enti ed associazioni "per delineare il percorso e le azioni di un piano strategico trasversale che veda tutti coinvolti nella battaglia contro ogni forma di violenza di genere ed uniti nello sforzo di accompagnare le donne verso una condizione di autonomia e di dignità".

"Più di 400 donne in 12 mesi significa più di una donna che chiede aiuto - ha proseguito - e il numero è comunque inferiore rispetto a quelle che ne avrebbero realmente bisogno. Dobbiamo mettere in atto una strategia che possa essere molto più incisiva e che passa sicuramente dai nostri ragazzi che devono sapere quello che accade in un Paese che dovrebbe essere civile che evidentemente, guardando questi numeri, non lo è".

"In circa un anno di lavoro abbiamo accolto 406 donne e c'è poi un altro centro accreditato che lavora su Scampia che ha accolto altre 48 donne - ha spiegato Rosa Di Matteo, coordinatrice Centri antiviolenza di Napoli - Si tratta di un dato molto preoccupante. Le utenti che arrivano ai Cav sono per lo più disoccupate e il dato che sconforta di più è che ci sono 650 figli, di cui il 60% minorenni. Abbiamo, quindi, tanti minori che subiscono violenza 'assistita' e che richiedono l'attenzione nostra e delle istituzioni. C'è bisogno che i Centri antiviolenza lavorino con continuità, i dati dimostrano che sono enti centrali nel contrasto alla violenza, il luogo in cui si acquisisce consapevolezza della condizione in cui si vive. È fondamentale, quindi, che non chiudano e che le donne sappiamo che ci sono posti sicuri dove poter andare".

Gli interventi di Roberto Fico e Gaetano Manfredi

"La violenza contro le donne è una piaga della nostra comunità, un fenomeno drammatico che affonda le sue radici in tanti fattori, tra cui quello di una società e di una cultura ancora profondamente maschiliste", ha commentato invece Roberto Fico. "Oggi in ogni città italiana ci saranno iniziative per ribadire l'impegno di tutti per sostenere le donne nei loro percorsi di indipendenza, per non farle sentire sole mai e - ha scritto l'ex presidente della Camera su Facebook - per permettere loro di essere difese dallo Stato dopo le denunce. In questi anni sono state adottate tante misure in questa direzione, a partire dal Codice rosso approvato nella scorsa legislatura. Ma non possiamo fermarci e dobbiamo continuare a intervenire in tutti gli ambiti: normativo, sociale, culturale". "Un pensiero particolare poi va oggi a tutte le donne iraniane e al loro coraggio, siamo al loro fianco nella loro battaglia per la libertà", ha concluso.

"La violenza sulle donne - ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi - è una piaga che viene dal rapporto malato che c'è spesso tra gli uomini e le loro compagne. Questa violenza cieca deve essere combattuta con un grande sforzo culturale e con interventi repressivi".

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