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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Caivano

Vincenza, guarita dal cancro: oggi denuncia e combatte l'avvelenamento della sua terra

Senza paura segue i Tir sospetti che potrebbero scaricare rifiuti industriali nella 'Terra dei Fuochi', li fotografa e lancia l'allarme. "Io grazie a Dio sono guarita ma penso agli altri, penso all'ospedale Pascale che scoppia di pazienti"

La sua storia ha fatto il giro della rete, fino a giungere al Ministero per l'Ambiente. Quella di Vincenza Cristiano, 35 anni di Caivano, è la storia di una giovane donna che si è ammalata di cancro 6 anni fa (come purtroppo capita sempre più stesso a tanti giovani abitanti di quella terra ormai conosciuta come 'Il triangolo della morte' o anche 'la terra dei fuochi') e che, per fortuna, ha vinto la sua difficilissima e dolorosa battaglia contro 'il brutto male'.

Ma Vincenza sa che c'è una ragione se nella Terra dei Fuochi e nel Triangolo della Morte ci si ammala e si muore molto prima e molto di più che in altri posti d'Italia: l'avvelenamento costante e continuo dei campi, dell'aria e dell'acqua dovuto agli sversamenti illegali di rifiuti industriali e altamenti tossici, interrati nei campi o lasciati a margine di stradine periferiche e dati poi alle fiamme. Fumi neri di diossina e ogni genere d'inquinanti che si diffondono nell'aria per chilometri, o che avvelenano i terreni e le falde acquifere, contaminando in certi casi anche i prodotti coltivati.

Per questo, la donna che ha vinto la sua personale battaglia contro un male che le avevano diagnosticato come incurabile, non smette di combattere e lo fa per la sua gente. Tra le varie inziative intraprese, scrive una lettera indirizzata al Ministro Orlando (pubblicata su Paralleloquarantuno.it) in cui racconta la sua storia e poi spiega con rabbia e coraggio: "La storia di Vincenza, malata di cancro "per colpa della mia terra avvelenata"
Noi lo denunciamo. Noi non abbiamo paura. Cerchiamo in ogni modo di far conoscere il nostro dramma, facciamo quello che a un cittadino comune non compete fare, ma che ci si aspetterebbe da chi ci governa e da chi dovrebbe tutelare la nostra salute e il nostro territorio".

Adesso, dopo aver ottenuto anche le scuse del Ministro (e in attesa che queste scuse si tramutino in fatti concreti) la sua lotta continua e continuano le sue denunce. Come riferisce Roberto Russo dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno, nonostante viva ora a Minturno, Vincenza non ha abbandonato la battaglia per la terra del 'il triangolo della morte' e ogni volta che torna qui per vedere la sua famiglia di origine si mette all'inseguimento di ogni Tir sospetto, ogni camion che lasci la strada statale per infilarsi in qualche stradina periferica e isolata e che potrebbe sversare illegalmente rifiuti industriali (per la maggior parte si tratta di aziende del Nord, un traffico molto fruttifero per la malavita organizzata). Fotografa e lancia immediamente l'allarme. "Sarebbe anche semplice individuare le aziende colpevoli - spiega Vincenza - perché molto spesso i rifiuti sversati hanno ancora gli imbalaggi con tanto di marchio e denominazione". "Complicità, connivenza e silenzio delle istituzioni", denuncia la donna sul Corriere e conclude "spero che davvero il ministro vieti l'importazione di rifiuti industriali in Campania, sarebbe un primo passo, importante ma non sufficiente. Servono pene severe, anni di carcere lungo per gli avvelenatori, altrimenti non finirà mai".
 

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