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Il vescovo lava i piedi ai bimbi del campo rom: "Non possiamo ignorare la sofferenza" |VIDEO

Don Mimmo Battaglia ha celebrato il giovedì santo nell'insediamento di via Cupa Perillo, a Scampia, circondato da una discarica abusiva: "Dobbiamo prenderci cura di queste persone, è una questione di umanità"

Don Mimmo Battaglia inginocchiato sui rifiuti, lava i piedi di dodici bambini rom e, infine, li bacia, uno a uno. E' potente l'immagine che il vescovo di Napoli offre alla comunità nel giorno del giovedì santo. E' la prima volta che un vescovo sceglie di celebrare la messa in un campo rom, quello di via Cupa Perillo, a Scampia. 

"Non dovete riprendere me, riprendete cosa c'è intorno a noi" dice durante l'omelia, indicando le tonnellate di rifiuti che avvolgono le baracche. "Questo non è un posto da esibire, ma di cui avere vergogna. Questi ragazzi hanno tutto il diritto di essere felici, di avere sogni. Io non ho la soluzione a questo problema, ma non possiamo ignorarlo, dobbiamo prenderci cura di queste persone. Qui vivono 420 esseri umani, ma ciò il luogo in cui vivono è disumano". 

Dopo la messa, Battaglia si è spostato per la tradizionale lavanda dei piedi. Le sedie, non a caso, sono state sistemate davanti al cumulo di rifiuti più grande. Sono state occupate dai bimbi del campo. Si sono scoperti i piedi e Don Mimmo li ha lavati e baciati tutti. Poi, una processione con i sacerdoti della zona e un folto gruppo di volontari è partita in direzione di Scampia, attraversando due lunghe strisce di immondizia.

"Io sono musulmano, ma sono contento quando qualcuno vieni qui a vedere come viviamo - dice Mamet, 17 anni, studente - E' importante per la comunità rom che sia venuto il vescovo, spesso siamo emarginati ma esistiamo anche noi. I miei sogni? Studio economia e gioco a calcio, se non riesco a diventare un calciatore mi piacerebbe essere un imprenditore". 

Battaglia non ha citato le istituzioni neanche una volta, ma il suo messaggio arriva forte a chiaro a chi, negli ultimi vent'anni, non ha mosso un dito per il campo rom di Cupa Perillo. L'amministrazione de Magistris ha addirittura perso un finanziamento europeo di 7 milioni di euro per mancata progettazione. E la soluzione del problema non sembra in cima all'agenda delle attuali giunte regionale e comunale. "La politica deve fare di più - afferma Nicola Nardella, presidente dell'ottava Municipalità - Oggi trovare una soluzione è più difficile perché l'Europa non accetta più la realizzazione di campi. E poi c'è il tema della bonifica. Forse, la prima cosa da affrontare sarebbe quella dei continui sversamenti delle fabbrichette dell'hinterland napoletano con una vigilanza continua". 

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