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Cronaca

Crisi anche per gli ambulanti delle spiagge. Tra Licola e Varcaturo crollano le vendite

Affari in picchiata per tutti. Sempre meno persone comprano cocco, cappelli, occhiali e anelli. Anche i venditori di cd falsi abbassano i prezzi. Massaggi e tatuaggi sempre meno gettonati

"La gente si porta pure il cocco, da casa, per risparmiare". Parola di Giosuè Scorza, "storico" venditore di cocco sulle spiagge di Licola e Varcaturo, finito anche lui, come tutti gli ambulanti delle spiagge, nel tritacarne di una crisi che sta facendo vittime in ogni categoria. Chilometri e chilometri a piedi, sotto il sole, da maggio a settembre.

Sono tanti gli abusivi, gli ambulanti delle spiagge. Sul litorale flegreo, e comunque ovunque ci sia il mare, vendono di tutto e di più. Gli affari, però, sono in picchiata, per tutti. A partire, appunto, da Giosuè: sei fette di cocco, un euro, ma pochi comprano. Giovanni vende granite. Un blocco di ghiaccio lo paga 3 euro, e ne ricava un bel po' di bicchieri che poi riempie con succo di limone, menta, orzata. Fino a qualche anno fa, come i colleghi che a decine si vedevano sulla battigia, aveva la fila attorno al suo carrettino. Oggi, invece, vende pochissimo: molti sono già attrezzati con frigoriferi portatili nei quali infilano di tutto, ma proprio di tutto, e quasi quasi anche le granite. Il popolo degli ambulanti è vario: molti, moltissimi gli extracomunitari. Li chiamano ancora "vu' cumprà": ci sono gli africani, sempre tantissimi, del Marocco in particolare, e poi cinesi, molti anche dal Bangladesh. E poi, ovviamente, ci sono i napoletani.

Modi spicci e sguardo da duro, Luigi Esposito viene da Secondigliano: vende cd (falsi, ovviamente) a due euro e cinquanta l'uno. Non fa sconti neppure col 3x2, non se ne parla proprio. Con la forza delle braccia, e aiutato da due collaboratori, pure lui sfida la sabbia col suo trabiccolo a ruote che "spara" musica a tutto volume, e non c'è pennichella o sonnellino pomeridiano che tenga. Quando passa lui, tutti devono svegliarsi e sentire l'hit del momento o il revival anni Settanta che tanto piace ai bagnanti più maturi: e dunque vai con Claudia Mori ("Non succederà più"), Pupo ("Su di noi"), Ricchi e Poveri ("Sarà perché ti amo") prima dei più recenti Jovanotti o gli idoli dei reality show. "Non fotografate i cd -chiede col sorriso sulle labbra-, altrimenti ci ritroviamo la Finanza 'nguollo", come se nessuno sapesse che quei dischi sono falsissimi. Per le spiagge girano ancora le "massaggiatrici" cinesi. "Plego, massaggio?", e ancora, nonostante sia super-vietato dalla legge, trovano qualche cliente disposto a farsi stropicciare per dieci euro e mezz'ora da mani-killer. La crisi, però, la sentono specialmente i venditori di cianfrusaglie: collanine, braccialetti, orecchini e anelli si vendono sempre meno.

Anche il marocchino che vende giocattoli dice che la gente non compra più come prima: eppure, lui continua a portare in giro per la spiaggia il suo espositore pesantissimo. "Pago 10 euro a settimana per il deposito della mia merce -racconta in un italiano stentatissimo-, ma palloni e salvagente non li compra più nessuno". Cappelli, occhiali, costumi, teli-mare, fermagli per capelli. L'offerta è varia, i prezzi pure, ma la new-entry, quella che forse la gente compra di più, nonostante i sempre meno soldi nei portafogli, sono le cover degli smartphone: partono dai 5 euro, ma "tirando" sul prezzo, in quella pratica che tanto piace ai bagnanti, pure a quelli che poi non comprano, si può scendere a tre euro per l'ultimo modello. Non è più una novità, eppure il "pagnottiello" resiste sempre: una specie di tortano in vendita a due euro per chi a casa ha lasciato a malincuore il panino con i peperoni. Anni fa Patrizia stringeva tra le mani la sua frittata di maccheroni (ricordate Tony Tammaro?): di questi tempi, e con questa crisi, sono sempre di più coloro che quella frittata se la stanno ricominciando a portare appresso. Assieme al cocco, come diceva all'inizio Giosuè, e alle granite. Per non parlare dei tatuaggi: sulle spiagge è un'esplosione di tribali, mostri e scritte particolari, e chi vuoi che si faccia fare più la scritta all'hennè a 10 euro con lo stick di deodorante usato sulla pelle di chiunque? E che dire delle famose "treccine" fatte dalle imponenti africane a 10 euro? Anche lì, col fai-da-te, il gioco è fatto. Crisi nera, dunque, anche sulle spiagge, e stavolta il colore nero non è quello dell'abbronzatura.

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