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Cronaca

ANM, Usb denuncia: "Dal 20 dicembre parte la nuova frontiera dello sfruttamento"

In una nota diffusa dall'Unione Sindacale di Base si denuncia che "la sicurezza e la salute dei dipendenti è sacrificati sull'altare del profitto"

Sul futuro di Anm ancora non si riesce a trovare una quadra. In una nota diffusa dall'Unione Sindacale di Base si denuncia che "la sicurezza e la salute dei dipendenti è sacrificati sull'altare del profitto". Questa volta il nodo della questione riguarda la decisione presa da ANM "unilateralmente", come sottolineano i sindacalisti, sulla vendita diretta dei titoli di viaggio aziendali sull’intera rete del ferro e della gomma, da parte del personale di stazione e personale di esercizio gomma.

Tale decisione presa dall'azienda, è in linea con l’articolo 36 del nuovo contratto nazionale autoferrotranvieri, sottoscritto nel 2015 dai sindacati confederali e approvato dai lavoratori con un referendum nazionale, in cui si parla espressamente del «controllo a vista» e della «vendita dei titoli di viaggio» come mansioni tipiche della qualifica, tra le iniziative necessarie ad attuare l’indispensabile contrasto sul tema dell’evasione tariffaria. Lo stesso contratto prevede che, in assenza di accordi aziendali, venga riconosciuto come incentivo agli autisti il 50 per cento della maggiorazione applicata alla vendita a bordo dei biglietti.

"L’Azienda Napoletana Mobilità sulla base del contratto nazionale di lavoro e con il via libera al protocollo d’intesa del 20 ottobre, da parte di tutte le organizzazioni sindacali, ad eccezione di USB, a partire dal 20 dicembre ha comunicato alle organizzazioni sindacali che aumenterà i carichi di lavoro del personale, già fortemente stressato, senza aver effettuato una adeguata valutazione dei rischi e senza aver presentato ai rappresentati dei lavoratori per la sicurezza un concreto studio di fattibilità e analisi sulle reali condizioni operative di lavoro", si legge nella nota.

 “Il controllo a vista e la vendita a bordo da parte dei conducenti diventerebbe un ulteriore elemento di stress – dichiara Adolfo Vallini dell’Esecutivo Provinciale USB Lavoro Privato - i quotidiani disservizi sulle linee e le estenuanti attese da parte degli utenti alle fermate costringono gli autisti a dover placare elementi irrispettosi, violenti o pericolosi. Frequenti i casi in cui il personale di guida, la controlleria o il personale di stazione restano vittime di aggressioni fisiche e/o verbali. Un continuo sentirsi sotto minaccia – continua Vallini - che aggiunto al traffico, al caos della circolazione, ai turni di lavoro pesanti, ai rumori, allo smog, al rischio di provocare o essere coinvolti in incidenti fanno sì che il lavoro di conducente venga individuato come quello più stressante al mondo. Logorante è il sentirsi sempre sotto minaccia".

L'Unione Sindacale di Base pone l'accento sulle procedure di consultazione"che spesso l'azienda dimentica"  e che "molte vetture in servizio, tra l’altro, sono senza protezione e senza vetri di contenimento. In tutto questo marasma in cui si trova l’ANM è assolutamente deprimente il tentativo di fare cassa, senza neanche capire la reale portata in termini economici, aumentando i carichi di lavoro ad alcune categoria, negandogli il diritto di poter avere a disposizione acqua potabile sui luoghi di lavoro, senza aver prima attuato una seria lotta agli sprechi, alle sacche di parassitismo, ai privilegi, ai superminimi e a quel “sistema di potere” da tutti conosciuto, Sindaco di Napoli compreso, ma mai debellato".

"Come USB continueremo a chiedere garanzie per la tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti, respingendo qualsiasi accordo che monetizzi il pericolo senza aver attuato adeguate misure di contenimento dei rischi", conclude la nota. "Allo stesso tempo lavoreremo affinché possa avvenire un vero salvataggio di ANM, con risorse certe e attraverso un concreto piano industriale. La lotta all'evasione e all'elusione dei titoli di viaggio è una battaglia di civiltà prima ancora che di sopravvivenza, sapremo come sempre fare la nostra parte, ma soprattutto dalla parte giusta, quella dei lavoratori".

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