Superata la velocità della luce. A lavoro un fisico napoletano
Antonio Ereditato dirige l'Istituto di Fisica delle particelle dell'università di Berna. Con lui 160 ricercatori di 30 istituzioni e 11 Paesi. "Non è un'impresa con un solo uomo al comando, ma un lavoro di gruppo"
Duro colpo ad uno degli assiomi della relatività di Albert Einstein. Un fascio di neutrini lanciati dal Cern di Ginevra verso i laboratori del Gran Sasso sarebbe riuscito infatti a superare la velocità della luce.
Il risultato si basa sull'osservazione di oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall’acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso e i dati del rivelatore Opera, che saranno presentati oggi a Ginevra, dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa.
A lavoro, il gruppo guidato dall'italiano Antonio Ereditato che tiene a sottolineare: "Questa non è un'impresa con un solo uomo al comando, ma un lavoro di gruppo". Con il coordinatore della collaborazione internazionale Opera lavorano infatti circa 160 ricercatori di 30 istituzioni e 11 Paesi. "Sono molto contento ed ho la fortuna di condividere questo risultato con tanti colleghi validissimi e non mi sento di dire che si tratta di un mio risultato: è un risultato del mio gruppo. È il frutto di un lavoro complesso e gratificante, nel quale l'aspetto del gruppo è stato importantissimo. Ci rendiamo conto che questa scoperta colpisce l'immaginario collettivo, ma per noi è stata una misura di precisione lungo un percorso alla fine del quale eravamo convinti di trovare un risultato negativo. Scoprire che non era così è stata una grossa sorpresa".
Napoletano, 56 anni, Ereditato ha studiato nella sua città e poi ha lavorato in molti centri di ricerca all'estero. Da cinque anni dirige l'Istituto di Fisica delle particelle dell'università svizzera di Berna. È coordinatore della collaborazione internazionale Opera, nell'ambito dell'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nato dalla collaborazione fra il Cern di Ginevra e i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).