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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

L'addio di Vecchioni a Napoli: si dimette da Presidente del Forum Culture

L'annuncio del cantautore sulla sua pagina Facebook. "Ingenuamente pensavo di dover occuparmi solo di cultura: scusate, mi sbagliavo. Torno a fare il lanciatore di coltelli, che forse mi riesce meglio"

"Cari amici, ci tenevo a farvi sapere per primi che ho dato le dimissioni dal mio controverso ruolo di Presidente del Forum di Napoli". Così, ieri sera intorno alle 23, Roberto Vecchioni ha detto addio alla presidenza della Fondazione Forum Culture 2013 di Napoli. L'annuncio è arrivato tramite la sua pagina Facebook.

"Ingenuamente pensavo di dover occuparmi solo di cultura - scrive il cantautore- scusate, mi sbagliavo. Torno a fare il lanciatore di coltelli, che forse mi riesce meglio... Solo due cose. Tenterò di farmi scivolare addosso le chiacchiere, non risponderò e non commenterò tutte le critiche e le voci maligne che metto già in conto: sarà solo, come sempre, quello che faccio a parlare per me. Infine lasciatemi ringraziare tutti (tantissimi) quelli che mi sono stati vicini in questo periodo non facile in cui l'amore per la città della mia infanzia e per la cultura mi hanno forse fatto pensare di essere diverso da quel che sono. Quello che sono, l'artista, il giocoliere di sogni e di parole, vorrei regalarlo ancora a Napoli".

LE POLEMICHE SUI COMPENSI - Vecchioni era finito al centro di una polemica relativa al compenso richiesto, circa 220mila euro per presiedere la struttura. Per scongiurare le polemiche, Vecchioni aveva poi accettato  di presiedere la fondazione gratuitamente. Fino a ieri sera, quando c'è stato il colpo di scena.

ALCUNI STRALCI DELLA LETTERA INVIATA DA VECCHIONI A LA REPUBBLICA - "Caro direttore, ho inoltrato due giorni fa al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e al Cda del "Forum delle culture 2013" le mie dimissioni da Presidente in cui spiego che "... nella doverosa ricerca intrapresa per approfondire adeguatamente i diversi aspetti dell'incarico affidatomi ho dovuto constatare che il lavoro necessario comporterebbe impegni qualitativamente e quantitativamente eccedenti le mie possibilità e disponibilità. Resto profondamente grato a chi per esso aveva indicato il mio nome e nel confermare tutto il mio amore per la città e per i Napoletani, dichiaro ampia possibilità a collaborare per quanto saprò e potrò a iniziative e manifestazioni nel corso del Forum o in altre occasioni". E ancora: "Robberto si 'o meglio". "Professo' facimmogliela verè" o anche solo "futtetenne". E infatti me ne sono fottuto. Delle falsità sul mio compenso e del compenso stesso. Delle beghe intorno alla mia nomina, della luce e del telefono che in sede non c'erano perché i soldi non si riuscivano a sbloccare, delle insolvenze che ereditavo e non lo sapevo. Ho vissuto l'idea del forum emozionato come un bambino, pensandola come una meravigliosa possibilità per me ma soprattutto per la città: si trattava di fare cultura a Napoli, il posto dove erano nati e vissuti i miei genitori ma anche pittori e poeti sottovalutati; la città italiana più ferita dalla storia e dal presente, la città delle mille chiese, delle prime forme musicali classiche e popolari, il primo grande regno dagli Svevi a Garibaldi. Ma quando il mondo politico napoletano si divise fra chi arrivava e chi se ne andava, cominciai ad avvertire che mi ero infilato in una specie di bosco di cui non conoscevo né sentieri né piante, tuttavia la parola "cultura" suonava così forte dentro di me da convincermi che tutto si sarebbe assestato". Ma in realtà, via via che le cose proseguivano, "diventava sempre più chiaro dentro, che un artista, anche un poetucolo come me, poco ha a che fare con i meccanismi per lui astrusi, arcani, insondabili di qualsiasi realtà politica, a meno di far la fine dell'albatros di Baudelaire, perché una cosa è il sogno, altra cosa sono "gli intrecci misteriosi che legano gli uomini al viver sociale". E adesso "mi sembra giusto che torni a fare quello che so fare. Io resto un poetastro e quello che so fare è scrivere, fare canzoni e cantarle alla gente. So proporre idee, se qualcuno vuole ascoltarle. Spero soprattutto di saper parlare ai ragazzi. Considererei un privilegio continuare a farlo a Napoli".

LA NOTA DI DE MAGISTRIS - “Quella di Vecchioni è una scelta che dispiace ma che pure rientra nell'onestà intellettuale di Roberto che, approfondito il tipo di impegno richiesto dal Forum internazionale delle Culture 2013, ha preferito non continuare. Si tratta infatti di un compito gravoso che comprende anche competenze manageriali ed organizzative, oltre che artistico-culturali, per le quali si ritiene meno incline. Lo ringrazio per il contributo importante di idee, proposte e progetti offerto fino ad oggi e che sicuramente non si esaurirà. Roberto infatti continuerà a collaborare artisticamente al Forum, che rappresenta una preziosa occasione per il rilancio di questa città a cui si è sempre dichiarato legato".

GLI AGGIORNAMENTI - Sergio Marotta, docente universitario e avvocato formatosi presso il prestigioso Istituto Italiano degli Studi filosofici di Napoli, è il nuovo presidente del Forum delle Culture. Marotta, che ricopre la carica di vice capo di Gabinetto al Comune di Napoli, subentra al dimissionario Roberto Vecchioni.
 

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