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Cronaca

Vaccino, medico del Cotugno: "La fiala di De Luca spettava a me o ad una mia collega"

"Il vaccino sarebbe dovuto essere somministrato esclusivamente a medici e infermieri e ospiti delle residenze sanitarie assistenziali. Sono stato il primo a operare un paziente Covid", spiega Ricciardelli

Nel V-day si è vaccinato, ma non sono mancate le polemiche tra coloro che contestavno la tempistica e l'opportunità di farlo nel giorno dedicato agli operatori sanitari. 

Il chirurgo Luigi Ricciardelli, 51 anni, lavora da 13 anni al Cotugno e come ha spiegato in una intervista al Messaggero, probabilmente quella dose spettava a lui o ad una sua collega. "La sua adesione immediata alla campagna può essere un segnale. Ma a chi ha dato l’esempio in questo caso? A medici e infermieri. Sono arrivato alle 11 e rimasto fino alle 13. Sono stato il primo a operare un paziente colpito dal Coronavirus al Cto, durante la prima ondata della pandemia, e assicuro consulenze mediche anche al pronto soccorso del Cotugno e dello stesso Cto. Ma non perché più bravo, solo per dovere: fanno lo stesso altri professionisti. Io sono uno dei tanti, non un eroe. Secondo le raccomandazioni del ministero della salute, pubblicate sul sito istituzionale, il vaccino avrebbe dovuto essere somministrato esclusivamente a medici e infermieri e ospiti delle residenze sanitarie assistenziali e, io ritengo, in particolare agli operatori in servizio nei Covid Center, in rianimazione, in chirurgia, in pneumologia, al pronto soccorso e in infettivologia, e non anche a dipendenti o dirigenti amministrativi. Avrebbero dovuto indicare i primi 100 da vaccinare".

vincenzo de luca-21

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