rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

RItiro lotto AstraZeneca, parla una docente vaccinata: "Bisogna fidarsi"

Dall'insegnante un appello ai medici, alle istituzioni e ai media, per "usare un linguaggio semplice e univoco"

Caterina Liguoro, biologa e insegnante di sostegno in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Napoli, ha ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca lo scorso 20 febbraio. Si tratta di una dose del lotto ABV2856, quello per cui l'Aifa ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo su tutto il territorio italiano. "Credo sia normale avere dei timori, ne ho avuti per la prima somministrazione e ne ho per la seconda perché il rischio zero non esiste. Ma non ho paura. Ho molta più paura del Covid-19, soprattutto temo di poter essere un vettore di trasmissione per altri".

"Non ho avuto importanti effetti collaterali - racconta alla Dire - ma solo un po' di sonnolenza, un sopportabile dolore locale al braccio ed emicrania, di cui soffro cronicamente. Quando ho fatto la prima dose ho spiegato al medico di essere un soggetto che ha lievi reazioni allergiche a un frutto e il medico vaccinatore mi ha chiesto con molta premura l'entità delle reazioni, sono stata avvertita che avrei potuto avere qualche reazione più forte a causa della presenza di istidina nel vaccino". La docente attende ora la seconda dose, prevista per l'11 maggio, ma non si dice preoccupata. Le è stata consigliata una cura preventiva di antistaminico prima della seconda somministrazione. "Quando ho letto il comunicato dell'Agenzia italiana del farmaco - dice - dopo un'iniziale momento di sorpresa, sono stata felice di apprendere che c'è un controllo attento e scrupoloso da parte delle nostre autorità di controllo".

Oggi la docente fa un appello ai medici, alle istituzioni e ai media, chiedendo di "usare un linguaggio semplice e univoco, vanno diffuse solo notizie certe e con titoli sobri. Capisco che qualcuno possa avere dei dubbi, oggi noto che c'è poca fiducia in tutti, nelle istituzioni come nella scienza. Durante la prima ondata - dice l'insegnante - si è osannato il personale sanitario. Poi, gradualmente, sicuramente anche a causa della stanchezza psicologica di tutti, ci si è dimenticati del sacrificio di tanti medici per salvare vite e contrastare questa pandemia". "Il Covid-19 ci ha catapultati in una notte lunga e buia. I vaccini - osserva Liguoro - sono arrivati in tempi che nessuno si aspettava, sono una speranza e sono la nostra arma per smettere di essere passivi e subire, possiamo attaccare il virus e difendere la nostra vita e quella degli altri, questo è un dovere civico e un atto di carità. Qualcuno ha paragonato questa pandemia a una guerra, allora, se siamo in guerra, dobbiamo combattere insieme e uscire dai nostri rifugi, non disobbedendo alle regole, ma fidandoci delle istituzioni e della scienza".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

RItiro lotto AstraZeneca, parla una docente vaccinata: "Bisogna fidarsi"

NapoliToday è in caricamento