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Cronaca

Piano vaccini Covid, Arcuri: "Si parte con gli anziani fino a 60 anni"

Campania penalizzata nella distribuzione delle dosi, meno di Veneto e Piemonte

Il piano vaccinale entra nel vivo, nelle prossime settimane le prime dosi potrebbero arrivare alle Regioni che potranno iniziare a predisporre già da inizio gennaio le somministrazioni. Si partirà con i più anziani e con il personale sanitario per poi arrivare a coprire via via la più ampia fascia di popolazione possibile. Non mancano però  le polemiche in queste ore con Vincenzo De Luca che lamenta per la Campania un numero inspiegabilmente basso di vaccini rispetto ad altre regioni (come il Veneto) che hanno una popolazione numericamente inferiore. 

Il Corriere della Sera ha intervistato Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid: "Se le agenzie del farmaco in Italia (Aifa) e in Europa (Ema) rispetteranno il calendario, partiremo simbolicamente a fine dicembre. E massicciamente ad inizio gennaio. Non perderemo neanche un minuto e non conserveremo una sola dose nei nostri magazzini. Sarebbe intollerabile. Si inizierà dagli 11 milioni di abitanti che hanno più di sessant’anni, a partire dai più anziani in giù. Nella seconda fase di vaccinazioni dovranno rientrare anche i lavoratori che svolgono servizi essenziali che li mettono a rischio: forze dell’ordine, scuola, trasporto pubblico e anche le carceri".

I dubbi di De Luca

"Nel corso della riunione delle Regioni con i Ministri Boccia e Speranza ed il commissario Arcuri, la Regione Campania oggi ha espresso netta contrarietà ad un Piano di attribuzione dei vaccini per la prima fase, non commisurato a criteri oggettivi di fabbisogno. La Campania, infatti, ha proposto che in fase di prima ripartizione del vaccini si tenesse conto della popolazione delle singole Regioni. Tale proposta non è stata accolta, e si sta procedendo con un Piano che prevede evidenti ed immotivati squilibri fra le quote destinate alle diverse Regioni. La Campania ribadisce con forza il dissenso su questo modo di procedere ed insisterà nella richiesta di commisurare il piano di attribuzione dei vaccini a criteri oggettivi, che evitino qualsiasi disparità di trattamento e deprecabili competizioni territoriali", denuncia in una nota la Regione Campania.Piano vaccini Covid, l'ira di De Luca: "Non bastano in Campania. C'è disparità tra regioni"

Più dosi in Veneto che in Campania

Sono 135.890 le dosi di vaccino anti Covid-19 che spettano in questa prima fase alla Campania. In Italia in totale saranno 1.833.975 le dosi  che complessivamente verranno inviate alle Regioni diffusa dal commissario straordinario Domenico Arcuri. I dati sono stati condivisi in conferenza Stato Regioni tra il governo, le Regioni e il commissario. Il quantitativo maggiore arriverà in Lombardia, 304.955, seguita da Emilia Romagna (183.138), Lazio (179.818), Piemonte (170.995), Veneto (164.278), Campania (135.890) dosi e Sicilia (129.047).

La prima tranche di vaccini sarà distribuita direttamente dalla casa farmaceutica Pfizer alle Regioni italiane. Le prime somministrazioni forse partiranno già con il 6 gennaio in grande anticipo rispetto alle previsioni (in precedenza si pensava attorno al 12-15 gennaio). Verrà fornito alle Regioni un libretto informativo con le istruzioni da seguire. Saranno coinvolte Asl e aziende ospedaliere. Il vaccino Pfizer va somministrato una prima volta e poi a distanza di giorni c'è bisogno del richiamo. Per conservarlo servono frigoriferi a -75 gradi. Si partirà, in 27 punti vaccinali in Campania, con operatori sanitari, gli addetti delle Rsa e gli over 80. Dopo seconda fornitura di Pfizer di 2.507.700 dosi si passerà alle altre categorie a rischio.

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