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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Castellammare di stabia

Madre e figlia arrestate per usura e tentata estorsione

Interessi esagerati ai danni di tre vittime. La figlia in una sola occasione ha provato ad aiutare la madre in un recupero crediti

Nella mattinata di oggi, mercoledì 26 febbraio, a Castellammare di Stabia, i carabinieri della stazione locale hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare - emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della procura oplontina - nei confronti di due indagate, rispettivamente madre e figlia, ritenute responsabili, la prima di usura e in concorso tra loro di tentata estorsione. L'indagine ha avuto origine dalle denunce sporte, nel novembre del 2017, da due donne che, alcuni armi prima, avevano richiesto un prestito ad una delle indagate e che, vessate dalle continue richieste e trovatesi in ristrettezze economiche, non erano più in grado di provvedere ai pagamenti.

Le indagini sono riuscite a dimostrare la consumazione del reato di usura, ad opera della madre, ai danni di una prima vittima alla quale era stata elargita la somma di 15mila euro ed era stata richiesta la restituzione della somma di 30mila euro (dei quali venivano effettivamente restituiti 18.900 euro in rate mensili di 650 euro. Una seconda vittima alla quale era stata elargita la somma di 10mila euro ed era stata richiesta la restituzione della somma di 20mila euro (dei quali venivano effettivamente restituiti 10mila euro in rate mensili di 500 euro).

In tale circostanza si appurava che l'indagata si era altresì fatta promettere dalla vittima la somma di ulteriori 100 euro ogniqualvolta questa avesse omesso il pagamento della rata mensile. Inoltre, a fronte del mancato pagamento di una rata mensile, l'indagata aveva accordato una diminuzione della rata (da 500 a 400 euro) con la previsione che fale sconto avrebbe fatto aumentare la somma totale da restituire di quattromila euro (che così sarebbe passata da 20mila a 24mila euro). Una terza vittima (figlia della seconda) alla quale era stata elargita la somma di mille euro ed era stata richiesta la restituzione della somma di duemila euro (dei quali venivano effettivamente restituiti solo 600 euro) in rate mensili di 200 euro. Inoltre è stato scoperto un tentativo di estorsione posto in essere dalla principale indagata e dalla figlia, con l'intento di recuperare le mensilità non pagate da due delle tre vittime sopra citate, nel corso del quale queste erano state minacciate di morte.

Al termine delle formalità di rito la madre, a cui è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, è stata associata alla casa circondariale femminile di Pozzuoli mentre la figlia, destinataria degli arresti domiciliari, è stata ristretta presso la propria abitazione.

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