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L'inchiesta

Qatargate, rinviata l'udienza per Cozzolino. Gli avvocati: “Accuse inventate”

Attacco dei legali al “pentito” Panzeri

È stata rinviata al prossimo 14 marzo l'udienza l'udienza davanti ai giudici della sezione misure di prevenzione della Corte di Appello, chiamati a pronunciarsi sulla richiesta di estradizione dell'europarlamentare Andrea Cozzolino avanzata dalla procura federale belga nell'ambito del cosiddetto "Qatargate".

Le parole degli avvocati 

"Apprendiamo, ancora una volta dai giornali, di dichiarazioni provenienti da Antonio Panzeri che coinvolgerebbero, tra gli altri, l'onorevole Andrea Cozzolino, con un racconto immaginifico e gassoso, tipico di chi non sa niente e inventa l'incredibile per guadagnarsi i benefici promessi e ottenuti. E il lato oscuro del pentitismo interessato, ma quello che più rileva è che sia dato alle sue parole tanto credito, in mancanza di elementi esterni di riscontro. Non può lasciare indifferenti, infatti, che egli avrebbe reso tali dichiarazioni il 14 febbraio ovvero dopo l'arresto di Cozzolino, avvenuto il 10 febbraio, senza che ancora vi fossero elementi nei suoi confronti".

Lo hanno dichiarato gli avvocati Federico Conte e Dezio Ferraro, legali italiani di Andrea Cozzolino, entrando nel Palazzo di Giustizia di Napoli prima della decisione sulla richiesta di estradizione dell'europarlamentare italiano. "Ci inquieta altresì che queste dichiarazioni - hanno aggiunto gli avvocati - siano state diffuse dalla stampa, in violazione del segreto istruttorio, subito dopo che l'imparzialità dell'iniziativa giudiziaria belga è stata messa in discussione da una istanza di ricusazione diretta al giudice Claise e che il noto giornale londinese, The Times, ne ha messo in discussione l'attendibilità rivelando che Panzeri e Giorgi avrebbero condiviso la stessa cella in carcere mentre venivano interrogati. Uno scenario sempre più opaco, dietro il quale si sta giocando una partita di politica estera sul ruolo delle istituzioni europee parallela e sotterranea, e sul cui sfondo continua ad aleggiare l'azione dei servizi segreti, che ci fa fondatamente dubitare che il sistema giudiziario belga possa garantire a Cozzolino un giusto processo". 

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