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Cronaca

La tutela degli animali: dall'abbandono ai maltrattamenti

Ogni qual volta che un cittadino è a conoscenza di un maltrattamento verso gli animali, può inviare una segnalazione, presentare un esposto o sporgere denuncia, rivolgendosi a Polizia, Carabinieri o Corpo forestale dello Stato, oppure avvalersi di Associazioni riconosciute che tutelano i diritti degli animali

Per una piena tutela degli animali, è necessario che vengano loro garantiti i bisogni essenziali come la fornitura di cibo ed acqua, un ambiente adeguato ove vivere e, soprattutto, l’assistenza medica costante.

Difatti, in base all’Accordo del 6 Febbraio 2003 siglato in sede di Conferenza Stato Regioni, tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, chiunque possiede un animale domestico o non domestico, deve badare alla sua salute ed al suo benessere, ovvero:

1. assicurargli l’assistenza sanitaria
2. assicurargli la possibilità di praticare esercizio fisico
3. adottare misure adeguate per impedirne la fuga
4. tutelarlo da possibili aggressioni altrui
5. assicurargli un livello di adeguato di igiene personale e locale
6. assicurargli cibo ed acqua

E’ chiaramente considerata come reato l’uccisione di animali (per crudeltà o senza necessità alcuna), punita con la pena della reclusione da 4 mesi a 2 anni, a meno che non si tratti di uccisione o danneggiamento di animali altrui, ambito nel quale, a seguito della querela della persona offesa, l’autore del reato rischia fino ad un anno di reclusione o la multa fino a 309 €.

Mentre se il soggetto cagiona una lesione ad un animale (non è necessaria un’evidente lesione, ma è sufficiente che sussista una qualsivoglia sofferenza per l’animale) ovvero lo sottopone a sevizie o a fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche, dimensioni e tipologia è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. Analogo trattamento sanzionatorio è riservato a chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate dalla legge (si pensi ad esempio al doping).

Quindi, per ritenere sussistente il reato di maltrattamento di animali, la nozione di lesione deve essere intesa in senso onnicomprensivo di tutte quelle ipotesi in cui vi sia una seppur minima diminuzione della originaria integrità dell’animale, a prescindere dal fatto che dal maltrattamento derivi o meno una palese lesione o malattia.

Pertanto, ogni qual volta che un cittadino è a conoscenza di un maltrattamento verso gli animali, può inviare una segnalazione, presentare un esposto o sporgere denuncia, rivolgendosi a Polizia, Carabinieri o Corpo forestale dello Stato, oppure avvalersi di Associazioni riconosciute che tutelano i diritti degli animali.

In più, è denunciabile l’abbandono dell’animale, inteso come qualsiasi manifestazione di noncuranza e disinteresse nei confronti dell’animale, dal lasciarlo in giardino giorni interi senza l’adeguata fornitura di cibo ed acqua, all’abbandonarlo per strada.

Eccezion fatta per colui che smarrisce accidentalmente il proprio animale o non sia riuscito ad evitarne la fuga, pur in presenza di uno spazio recintato, “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”(art. 727 del codice penale).

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