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Network per la diagnosi e cura dei tumori testa collo da hpv

Negli ultimi anni, si è registrato un notevole aumento di un particolare gruppo di  tumori di testa collo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Negli ultimi anni, si è registrato un notevole aumento di un particolare gruppo di tumori di testa collo, localizzati nell'orofaringe, causati da papillomavirus (HPV) ad alto rischio. Attraverso una rete multidisciplinare di esperti, al Policlinico Federico II è possibile garantire al paziente con carcinoma squamoso orale, il più frequente fra i tumori maligni di testa e collo, un percorso programmato di alta specialità. Dalla diagnosi, che confronta i risultati di tecniche morfologiche e molecolari, alla assistenza, gestita da una equipe integrata di esperti clinici, chirurghi e terapisti, fino alla presenza di un supporto psico-oncologico.L'HPV è un virus comune che infetta la pelle e le membrane mucose e che si trasmette per via sessuale. Negli Stati Uniti, nel ventennio 1984-2004, a fronte di una diminuzione del 50% del carcinoma orale "tradizionale", in gran parte correlato a fumo di tabacco ed alcool, la quota di carcinomi orofaringei HPV-positivi è aumentata del 225%. Tali tumori si presentano però meno aggressivi rispetto a quelli HPV-negativi e rispondono meglio alla radio e chemio terapia e il rischio di morte per neoplasia, nelle forme avanzate, è dalle 2 alle 5 volte inferiore. È fondamentale, in ogni caso, una diagnosi precoce, attraverso tecniche di diagnostica avanzata, per individuare il percorso terapeutico più efficace per i pazienti. Il paziente tipico con carcinoma orofaringeo HPV-positivo è di razza bianca, nel 90% dei casi è maschio, con due picchi di incidenza della neoplasia, uno fra i 50 ed i 60 anni, caso emblematico è quello del noto attore Michael Douglas, ed uno in età più giovanile, al di sotto dei 50 anni, con casi registrati anche tra i giovanissimi. "L'infezione da HPV si contrae in gran parte in età giovanile ed è favorita da un elevato numero di partners e da un inizio precoce dell'attività sessuale. È indispensabile migliorare la consapevolezza del rischio fra i giovani, informandoli correttamente sulle possibilità di prevenzione e di diagnosi precoce", sottolinea Stefania Staibano, ordinario di anatomia patologica e responsabile del programma di diagnosi istopatologica dei tumori di testa e collo presso l'AOU Federico II. "Il nostro sistema immunitario riesce a eliminare il virus in più del 90% dei casi, con un decorso rapido, spesso asintomatico, e senza ulteriori conseguenze, ma alcune condizioni, come immunodepressione ed un'elevata carica virale infettante, possono far sì che si stabilisca un'infezione orale persistente, che anche a distanza di anni può avviare la trasformazione tumorale dell'area infettata", continua la prof.ssa Staibano. Le stime epidemiologiche indicano che, dal 2020, il numero di carcinomi orofaringei HPV-positivi sorpasserà il numero dei carcinomi della cervice uterina, fino ad ora considerati il prototipo dei cancri HPV-correlati nel genere umano. Fondamentale sarà l'accuratezza della diagnosi. "È importante effettuare tutte le indagini necessarie in centri diagnostici altamente specializzati, come il Policlinico Federico II", aggiunge Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II e Direttore della Chirurgia Maxillofacciale dell'AOU Federico II. "Il paziente deve sapere di potersi riferire a strutture in possesso di tecnologie adeguate ed esperienza su larghe casistiche, soprattutto per discriminare i veri casi HPV+ rispetto a quelli" falsi positivi. È necessario, infatti,testare il tessuto del tumore mediante specifiche tecniche di immunoistochimica e biologia molecolare: solo questo ci consente di identificare con precisione la categoria dei carcinomi orofaringei HPV-positivi, clinicamente, biologicamente e molecolarmente distinta dalle forme HPV-negative", aggiunge Gaetano De Rosa, Direttore dell'Anatomia Patologica dell'AOU Federico II e Presidente della Società Italiana di Anatomia Patologica (SIAPEC). "È inoltre indispensabile che al paziente vengano garantite tutte le opportune garanzie in termini di privacy riguardo al trattamento dei suoi dati sensibili ,fin dove necessario, giungendo fino all'esercizio della segretezza professionale, e che venga incentivata, attraverso adeguata e corretta informazione, l'adesione della popolazione dei giovanissimi ai programmi vaccinali, nell'ottica di una prevenzione primaria delle patologie HPV-correlate", precisa Claudio Buccelli, Direttore della Medicina Legale dell'AOU e Presidente del Comitato Etico dell'Ateneo federiciano.

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