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Cronaca

In trasferta per truffare un'anziana: in manette due napoletani

I due sono stati individuati dopo la denuncia della vittima

Coppia di napoletani arrestati dopo aver truffato un'anziana di Manfredonia. La signora “Maria” - nome di fantasia - non si sorprende più di tanto quando il dieci febbraio di quest’anno, mentre sta svolgendo le sue attività quotidiane, sente squillare il telefono fisso di casa e una voce femminile, qualificatasi come dipendente delle Poste Italiane, le indica di dover urgentemente consegnare un pacco per il nipote precisando che, sebbene il ragazzo avesse già corrisposto un acconto, doveva comunque corrispondere la somma di denaro, ammontante a circa 4.000 euro, per poter saldare il conto.

A questo punto l’anziana donna, senza essere sfiorata da alcun dubbio, non esita a mandare il marito presso l’ufficio postale e, prelavata la somma richiesta, la consegna ai suoi interlocutori che, in cambio, lasciano uno scatolone che pure, a giudicare dal prezzo, avrebbe dovuto contenere qualcosa di prezioso. Una telefonata al nipote fa subito scattare nella donna la rabbia e la frustrazione per essere stata invece raggirata.

Ma questa storia, fortunatamente, non finisce qui. Appena rientrato a casa il figlio della Sig.a “Maria”, questi non ha esitato ad accompagnare i suoi genitori presso il Comando Compagnia Carabinieri di Manfredonia dove l’anziana, ancora scossa ed impaurita, ha fornito una descrizione dettagliata e puntuale del “corriere”: il relativo abbigliamento, la inflessione dialettale, il tatuaggio sul collo e tanto altro che ha certamente contribuito ad addivenire all’identità dei due presumibili autori di tale azione criminale.

È proprio da qui che sono quindi iniziate le delicate indagini dei militari dell’Arma, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, condotte anche fuori regione, che hanno così permesso ai Carabinieri e alla Magistratura di arrivare all’arresto dei presunti responsabili, in esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica del capoluogo.

Preziose e determinanti, nel corso dell’indagine sviluppata dagli inquirenti, sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone adiacenti all’abitazione delle vittime, tramite le quali è stato difatti accertato che, per compiere i reati contestati in questa fase preliminare, i presunti autori, in alcuni casi ripresi perfettamente e coincidenti con la descrizione fornita dalla vittima, hanno utilizzato un’autovettura Fiat 500, poi accertato essere stata noleggiata nel napoletano.

La svolta dell’indagine c’è stata in particolare il giorno successivo quando gli investigatori dell’Arma sono riusciti accertare che i due erano stati proprio sotto casa della Sig.a “Maria” ed anche grazie all’arresto in flagranza per il medesimo reato perpetrato, in altra regione, potendo così accertare che gli stessi indossavano i medesimi abiti utilizzati il giorno precedente, da considerare quindi, quanto meno in termini di presumibilità indiziaria, come dei veri e propri “indumenti da lavoro”.

Ad essere quindi attinti da tale misura cautelare personale di natura custodiale una coppia originaria di Napoli, rispettivamente di 35 e 30 anni, peraltro gravati da precedenti di polizia, sia per reati specifici che per altro ancora. I due presunti truffatori, infatti, in concorso tra loro e con l’aggravante di aver agito con artifici e raggiri approfittato peraltro della vulnerabilità delle loro vittime, si sono fatti consegnare tutti i loro averi.

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