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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Poggioreale

Trovati cellulari nelle celle del carcere: maxi sequestro a Poggioreale

Diversi telefoni cellulari, perfettamente funzionanti, sono stati sequestrati dal personale di Polizia Penitenziaria nelle Sezioni detentive della Casa circondariale di Poggioreale, a Napoli. A dare la notizia è Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Questa mattina è stata fatta una perquisizione nella Sezione ad alta sicurezza ”Avellino”, dove sono ristretti 189 detenuti, e sono stati rinvenuti sette telefoni cellulari, perfettamente funzionanti.

Nelle scorse settimane, invece, sempre in atre Sezioni del carcere, erano stati trovati altri telefoni di ridottissime dimensioni. La segreteria regionale Sappe della Campania rivolge un plauso al Personale di Polizia Penitenziaria, ma denuncia ancora una volta i gravissimi rinvenimenti di telefoni cellulari che avvengono ogni giorno in tutti gli istituti penitenziari della regione".

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, evidenzia che “è sempre e solo grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri di Poggioreale che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna dell’istituto,. Oggi affollato da 2.100 detenuti. Praticamente, il carcere di Poggioreale è un paese nella città di Napoli e anche il rinvenimento di telefoni cellulari o quantitativi di sostanza stupefacente, così come le aggressioni al personale, stanno facendo statistica.

Va detto con estrema chiarezza che senza un immediato intervento dell’amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. Per questo il SAPPE esprime il proprio apprezzamento al personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Poggioreale”.

Capece evidenzia anche che “nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale per l'ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno allora adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone, nonché tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”. Per questo, il leader del primo Sindacato della Polizia torna a sollecitare un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.

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