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Trofeo Partenope Antirazzista: in campo contro le discriminazioni

Sfida al "Vallefuoco" di Mugnano tra il San Pietro Napoli e l'Afro-Napoli United, squadra multietnica nata allo scopo di promuovere l'integrazione attraverso lo sport. Presenti alla serata Bruno Vallefuoco e Vincenzo Esposito

Si è disputato ieri, allo Stadio Comunale di Mugnano "Alberto Vallefuoco", un torneo di calcio a partita unica per il Trofeo Partenope Antirazzista. Un momento importante di promozione dell'integrazione sociale e culturale attraverso lo sport, dell'antirazzismo e dell'abbattimento dei muri della discriminazione.

A dare il simbolico calcio d'inizio, è stato Bruno Vallefuoco, padre di Alberto, vittima innocente della camorra a cui è dedicato lo stadio mugnanese. Presente alla serata anche Vincenzo Esposito, zio di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ucciso a Roma poche ore prima della finale di Coppa Italia, lo scorso 3 maggio.

A sfidarsi in campo, le squadre del San Pietro Napoli e dell'Afro-Napoli United. Proprio quest'ultima è una squadra multietnica composta soprattutto da giovani provenienti dall'Africa e che come "motto" ha la frase "Ama il calcio, odia il razzismo".

Il bellissimo "progetto" dell'Afro-Napoli è nato per iniziativa di Antonio Gargiulo e dei senegalesi Sow Hamath e Watt Samba Babaly, con l’obiettivo di combattere - spiegano i promotori - la discriminazione e favorire la convivenza paritaria tra napoletani e migranti, sfruttando le possibilità offerte dal gioco del calcio. Infatti il far parte di una squadra di calcio offre varie opportunità di apprendimento sociale e di sviluppo di competenze trasversali e questo indipendentemente dallo sfondo culturale, in quanto le capacità sportive degli atleti sono in grado di far passare in secondo piano le diversità razziali.

"Lo sport - si legge sulla pagina di facebook della squadra multietnica - è un potenziale strumento di aggregazione e di coesione sociale in grado di creare occasioni di interscambio tra soggetti appartenenti a culture differenti, inoltre è una pratica che permette di intervenire in contesti dove i processi di sviluppo sono ostacolati o rallentati da condizioni socio-economiche difficili. In questo scenario, il campo di calcio, spazio sociale per eccellenza, è il luogo in cui l’integrazione sembra essere riuscita in molti casi" spiega.

L’associazione sportiva dilettantistica Afro-Napoli United è nata proprio con l’intento di sfruttare il principio secondo il quale lo sport può e deve essere, oltre ad una semplice disciplina per allenare il fisico, anche un veicolo per l'insegnamento di valori sociali ed etici ed un metodo per abbattere i tabù razziali".

Dal 2009 ad oggi, l’associazione ha realizzato due squadre di calcio, che partecipano, oltre al campionato della Figc, anche a tornei amatoriali, cittadini e provinciali, raggruppando circa 40 atleti. L'associazione sportiva, a breve, entrerà anche nel mondo del Basket.

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