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Sabato, 20 Aprile 2024

Trapianti di cuore, i pazienti: "Per noi non c'è rete di emergenza"

Il Comitato dei parenti ha cominciato una raccolta firme per istituire linee guida per l'assistenza a chi ha ricevuto un cuore nuovo o artificiale: "La Regione Campania non rispetta la legge"

Michele ha un cuore nuovo da tre anni. L'ultima volta che non è stato bene è andato in pronto soccorso, a Villa Betania. "I medici non sapevano cosa fare. Sono stato trasferito prima al Cto, poi al Cotugno, sempre in mezzo ad altre persone, con il rischio che potessi contrarre infezioni per me mortali". 

Quella di Michele è solo una delle storie che potrebbero raccontare quelli del Comitato genitori bambini trapiantatati e trapiantati adulti che da oggi ha cominciato a raccogliere le firme per chiedere al Ministero della Salute di intervenire su quella che, secondo loro, è una gravissima mancanza della Regione Campania: "La legge - spiega Dafne Palmieri, madre di un ragazzo trapiantato - impone che dove nasce un Centro trapianti vengano dettate anche le linee guida per l'assistenza pre e post operatoria. Il Centro è stato creato da sette anni, ma ancora oggi se uno dei nostri figli ha un problema e si reca a un pronto soccorso i medici non sanno come comportarsi, né dove portarlo".

Le età dei trapiantati varia. Ci sono adulti e ci sono bambini, come Aurora, 11 anni. "Ora ha un cuore nuovo e dopo 250 giorni di ospedale sta bene - racconta Giovanni, il papà - Ma la paura è sempre dietro l'angolo perché non sappiamo dove andare se nostra figlia dovesse star male". Erberto vive con un cuore artificale da due anni e mezzo: "Questa raccolta firme è molto importante per me. Il Monaldi è l'ospedale in cui sono in cura, dove ci sono medici eccezionali. Ma non c'è il pronto soccorso. Così, se ho un'emergenza devo andare in un pronto soccorso normale, dove i dottori non conoscono il macchinario che mi fa sopravvivere. Senza contare che, essendo tutti noi immunodepressi, corriamo molti rischi a stare negli stessi ambienti degli altri pazienti". 

A sostenere la battaglia del Comitato c'è anche Federconsumatori Campania. La raccolta proseguirà nei prossimi giorni, fino al 10 gennaio e sarà possibile firmare anche on line. "Sappiamo che la competenza è della Regione - conclude Dafne - ma non avendo risposta da anni ci rivolgeremo direttamente con al ministro". 

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