rotate-mobile
Cronaca

"I miracoli esistono, mio figlio 16enne è tornato a casa per Natale dopo un trapianto di fegato e polmoni"

L'adolescente ha fatto ritorno a Napoli, festeggiato con fuochi d'artificio, 54 giorni dopo l'intervento cui è stato sottoposto al Bambino Gesù di Roma

A Napoli la sua famiglia lo ha festeggiato con i fuochi d'artificio: è tornato a casa per Natale il ragazzo sedicenne che nello scorso ottobre è stato sottoposto, nell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, a un doppio trapianto di fegato e polmoni.

L'adolescente era affetto da fibrosi cistica, una malattia genetica che colpisce i polmoni e, meno frequentemente come è invece accaduto a lui, altri organi come il fegato e il pancreas. Quando la malattia si aggrava, il trapianto di uno o più organi coinvolti è l'unica cura possibile. Seguito presso il Centro Fibrosi Cistica di Napoli dal 2016, a causa del progressivo peggioramento delle sue condizioni è stato preso in carico dal Centro Fibrosi Cistica del Bambino Gesù in vista di un programma di trapianto.

La malattia aveva provocato una grave insufficienza respiratoria e danneggiato gravemente anche il fegato, quindi il ragazzo è stato inserito lo scorso marzo nella lista di attesa per un trapianto combinato di polmoni e fegato. Una delle principali complessità di questo tipo di intervento è la scarsa disponibilità di donatori che abbiano caratteristiche immunologiche e dimensionali degli organi tali da permettere il prelievo contemporaneo di polmoni e fegato. L'attesa del trapianto per il sedicenne in cura al Bambino Gesù è stata pertanto lunga, con un progressivo peggioramento delle sue condizioni respiratorie che hanno portato, alla fine di settembre, ad un ricovero urgente in terapia intensiva, con necessità di intubazione e ventilazione meccanica. Le condizioni del ragazzo erano davvero critiche quando si è reso disponibile un donatore idoneo al prelievo dei polmoni e del fegato.

"Oggi posso dire che i miracoli esistono - commenta la mamma del ragazzo - A Natale 2020 iniziavamo il percorso al Bambino Gesù con l'unica, ma incerta, prospettiva di un trapianto per salvare la vita di mio figlio. Averlo oggi a casa con me è il regalo di Natale più grande e inaspettato. Desidero ringraziare tutti i medici e gli operatori del Bambino Gesù per la loro professionalità e umanità e, soprattutto, per aver creduto con noi, e a volte più di noi, che mio figlio potesse tornare a vivere".

"Nessuno dei risultati eccezionali conseguiti e di cui siamo davvero fieri - sottolinea Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù - sarebbe mai possibile senza la generosità dei donatori e delle loro famiglie, chiamati alla più altruistica delle scelte nel momento più profondo della sofferenza personale. La loro disponibilità è l'elemento indispensabile per l'attività di trapianto di organi che in Italia ogni anno cura più di 3000 pazienti".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"I miracoli esistono, mio figlio 16enne è tornato a casa per Natale dopo un trapianto di fegato e polmoni"

NapoliToday è in caricamento