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Topi morti tra i bagnanti, il motivo: "C'è uno scarico fognario a pochi passi dalla spiaggia"

Csi Gaiola Onlus, a proposito del video virale delle carcasse di animali nelle acque di Coroglio, punta il dito contro lo scolmatore di Cala Badessa. Braibanti (ambientalista): "Potrebbero esser stati uccisi dall'ondata di piena e portati fino al mare attraverso l'impianto"

Decine di topi morti emersi a galla, tra i bagnanti increduli. La scena da film dell'orrore ha avuto come teatro la spiaggia di Coroglio: immortalata in un video, ha fatto il giro del mondo.
La zona, meta di tantissimi napoletani che non possono scegliere acque più limpide ed evidentemente meno a buon mercato, è quella dello scolmatore di Cala Badessa, uno scarico solitamente di acque "chiare" ma che in caso di pioggia può immettere a mare un importante carico di liquami fognari (abbiamo approfondito la sua delicata situazione qui).

E mentre il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli - che pure ha condiviso le inquietanti immagini - ha chiesto l'intervento immediato dell'Arpac e delle autorità cittadine, l'associazione Csi Gaiola Onlus (che gestisce il Parco Sommerso di Gaiola a poche centinaia di metri) punta il dito contro lo scarico fognario.

"Si è aperto il bypass dell'impianto di Coroglio"

"Siamo alle solite, ogni anno la stessa storia: acquazzoni estivi, apertura del bypass dell'impianto di Coroglio, fogne che finiscono a mare...e poi immancabilmente ogni anno si cade dalle nuvole e ci si chiede da dove arrivino i topi morti ed il materiale fognario. Per poi dimenticarsi di tutto fino all'anno successivo", spiegano dall'associazione.

"Il Csi Gaiola Onlus e il Parco Sommerso di Gaiola denunciano da oltre 10 anni a tutte le autorità competenti la follia di uno scarico di bypass fognario sotto costa all'interno dell'area di maggior pregio biologico, archeologico e turistico-culturale di tutta la costa. E' una spina nel fianco sanguinolenta nel mare di Napoli", proseguono.

"La cosa veramente folle - è la conclusione della nota di Csi Gaiola Onlus - è che non solo in questi 10 anni non si siano presi provvedimenti per eliminare o delocalizzare lo scarico esistente, ma si sta pensando bene di aumentare la portata del collettore Arena S. Antonio e aggiungere un secondo scarico sulla spiaggia di Coroglio a pochi metri di distanza da quello esistente".

La questione colibatteri

Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'ambientalista Roberto Braibanti, che a NapoliToday spiega: "I topi di solito si trovano nelle fogne, potrebbero esser stati sorpresi dall'ondata di piena e quindi morti annegati, finendo di conseguenza a mare attraverso Cala Badessa. Non c'è certezza matematica ma il sospetto è forte che siano venuti da lì".

Il problema più duraturo però - e si è già verificato con le piogge di luglio - è quello dell'immissione di colibatteri fecali nelle acque antistanti la spiaggia. "Avendo piovuto per due notti di seguito è chiaro che l'inquinamento da colibatteri fecali in quell'area è dovuto allo scolmatore di Cala Badessa - prosegue Braibanti - C'è anche la possibilità abbia contribuito qualche sversamento abusivo di condomini a Posillipo, ma sarebbe un apporto marginale rispetto allo scolmatore che arriva a quasi 80 metri cubi al secondo quando piove". Una gittata enorme, di acqua piovana certo, ma anche di liquami e - a quanto pare - persino animali morti.

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