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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Arenella / Via Sergio Pansini

Coronavirus, al Cardarelli test rapidi per medici, infermieri e operatori

La gioia di un'infermiera risultata negativa. "Il test è molto attendibile quando indica negatività", spiega Michele Vacca del centro transfusionale. "L'eventuale positività invece va confermata". Per ora è impiegato su personale medico

"Sono contentissima per me, ma ancora di più per la mia famiglia. Non vedo mia madre e mio padre da un mese, quando torno a casa non posso toccare nessuno. Adesso ho voglia di abbracciare tutti i miei familiari". Un'infermiera dell'ospedale Cardarelli di Napoli ha appena appreso l'esito del test rapido per il coronavirus: "negativo", ci comunica in lacrime.

La donna è una dei tanti operatori del Cardarelli che da oggi, come ha potuto documentare l'agenzia Dire nella Uoc di medicina trasfusionale del nosocomio, ha potuto sottoporsi al test che in soli dieci minuti identifica precocemente l'infezione da Covid-19. "Tramite una procedura molto rapida - spiega Michele Vacca, direttore del centro trasfusionale del Cardarelli e del centro regionale sangue della Campania - questo test rileva la presenza di anticorpi contro il Covid di tipo IgG o IgM o entrambe le tipologie. È uno screening sierologico, ha, quindi, profili di alta sensibilità e di discreta specificità".

Stamattina, nella prima giornata in cui medici, infermieri ed operatori del Cardarelli si sono sottoposti al test rapido, lo screening ha interessato circa cento unità di personale. "Abbiamo rilevato tre positività - spiega Vacca - ma solo agli anticorpi di tipo IgG. Questo significa che, teoricamente, sono operatori che hanno gia' avuto una infezione, probabilmente superata. Ma il test ha un'efficacia sicura solo rispetto all'esito negativo. Per i tre positivi, infatti, è stato già eseguito il tampone e ricevera' l'esito dall'ospedale Cotugno entro due o tre giorni".

 "Con questo screening - dice il direttore del centro sangue regionale - diamo serenita' agli operatori, che possono tornare alle loro attivita' con tranquillita'. Parliamo, ad esempio, di persone che in questo momento non vedono familiari o amici, che sono in isolamento, che stanno a contatto con i pazienti. Già stamattina questa rinnovata serenita' l'abbiamo letta nei loro occhi".

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