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Test Medicina, assembramenti e code. La Commissione: "Siamo un popolo di mammoni"

Ressa fin dalle 7 del mattino all'esterno di Monte Sant'Angelo. Gli studenti: "Preoccupati di eventuali contagi". La Federico II: "Rispettate le norme ministeriali. Anche gli ultra-diciottenni si sono fatti accompagnare dai genitori".

Difficile garantire il rispetto delle norme Covid quando in un luogo si presentano migliaia di persone contemporaneamente. Per i test di Medicina 2020, all'esterno di Monte Sant'angelo, a Napoli, si sono registrate assembramenti e code. Oltre 4mila le iscrizioni per accedere alla prova. La quasi totalità degli studenti ha indossato la mascherina, ma è stato impossibile garantire il distanziamento sociale di almeno un metro. 

"E' un incubo, l'organizzazione è stata pessima" ha accusato un aspirante medico, seguito a ruota da una collega: "Non è una situazione semplice, c'è un enorme assembramento. Oltre alla tensione per il test si aggiunge quella per eventuali contagi". Sull'argomento è intervenuto anche Michele Nicolò, presidente della commissione istituita dalla Federico II: "Cerchiamo di rispettare le regole ministeriali. Gli assembramenti esterni dipendono dal fatto che siamo un popolo di mammoni e anche chi ha più di 18 anni si è fatto accompagnare dai genitori". 

Più rigore all'interno dell'Ateneo, dove i partecipanti sono entrati cinque alla volta, hanno seguito percorsi obbligati e si sono seduti a distanza gli uni dagli altri. Non è stata misurata la temperatura, perché non previsto dalla normativa del Ministero: "Non siamo noi a dover chiedere dove sono andati in vacanza i ragazzi. Dobbiamo fidarci alle autocertificazioni presentate". 

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