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Cronaca

Terremoto Napoli: "C'è ancora molto da fare per la sicurezza"

''Se fosse arrivata una scossa forte come quella del 23 novembre 1980 sarebbero stati sicuri i nostri centri storici?''

'Ogni volta che c'è un evento sismico in Campania i geologi rischiano di passare per quelli del 'noi l'avevamo detto...'. Ma stavolta il presidente regionale Francesco Peduto si limita a chiedersi: ''Se fosse arrivata una scossa forte come quella del 23 novembre 1980 sarebbero stati sicuri i nostri centri storici?''. Una domanda che meriterebbe un'analisi attenta di ciò che è stato fatto in questi decenni in termini di prevenzione e controllo. Ma, in attesa di svolte epocali, Peduto chiede subito tre cose: ''L'istituzione del 'fascicolo di fabbricato' che è come il libretto pediatrico di un bambino e che dovrebbe riguardare sia gli edifici pubblici sia quelli privati specie dei centri antichi, l'aggiornamento della legge 9 del 1983 che prevede interventi per i Piani urbanistici comunali, il varo di veri e propri Piani di protezione civile comunale e a questo proposito va detto che l'assessore Cosenza ha già fatto una deliberazione a giugno scorso di supporto ai Comuni''.

''Devo dire - aggiunge Peduto - che con l'assessore alla Protezione civile si sta lavorando molto sugli aspetti dei rischi geologici in generale e su quello idrogeologico si sta facendo molto''. E sul rischio sismico? ''C'e' ancora parecchio da fare per tutta una serie di ragioni - afferma il presidente campano dei Geologi - indipendenti dall'attuale classe politica. Scontiamo sicuramente ritardi''. ''Qualche tempo fa - spiega Peduto - c'e' stata una riclassificazione sismica, ma, ripeto, molto resta da fare. Non voglio fare allarmismo''. E ora, nell'immediato, cosa occorre fare? ''Un controllo rigoroso a partire da subito, e già stasera alcuni nostri colleghi si sono recati alla Prefettura di Benevento per mettersi a disposizione. Per il futuro occorre lavorare alla prevenzione''. (Ansa)

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