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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Esercito in campo nella Terra dei Fuochi: il 'no' del movimento #fiumeinpiena

"Basta con l'emergenzialismo: in qualsiasi forma è sbagliato, assurdo e controproducente". Contrario anche il Movimento Cristiano Lavoratori a Napoli. Favorevole, invece, il presidente del consiglio regionale Romano

Terra dei Fuochi: esercito in campo. Secondo quanto scrive Paolo Mainiero su Il Mattino di Napoli, il Ministro dell'Agricoltura De Girolamo proporrà "di valutare con procedura straordinaria l’intervento delle forze armate nella terra dei fuochi".

La rete promotrice della mobilitazione #fiumeinpiena, che lo scorso sabato ha portato circa centomila cittadini in piazza a protestare contro il biocidio, si dice fortemente contraria a questo tipo di interventi. In un lungo comunicato del movimento, si legge, infatti, anche che "far intervenire l'esercito è assolutamente contro la posizione dei tanti che si sono radunati: l'emergenzialismo, in qualsiasi forma, è sbagliato, assurdo e controproducente. Piuttosto si proceda con una compilazione puntuale e trasparente del registro dei tumori; che si passi concretamente alla fattualità, fermando il bando per l'inceneritore di Giugliano, pubblicando una mappatura completa dei territori, distinguendo tra quelli inquinati e non; rimettendo in discussione il piano di gestione rifiuti ed attivando un osservatorio epidemiologico (funzionante e non solo teorico)".

Una proposta che non convince nemmeno Michele Cutolo, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori a Napoli e commissario della sede di Caserta, che sabato scorso ha aderito al corteo di protesta contro la Terra dei Fuochi guidando una delegazione del movimento. "La mobilitazione e lo sdegno dei cittadini sono sacrosanti, ma ora è necessario abbandonare la retorica per passare ai fatti concreti'', si legge in una nota dell'Ansa. ''La proposta dell'esercito non ci convince - aggiunge - bisogna eseguire con urgenza la mappatura dei terreni, individuando quelli inquinati e poi bonificarli. Bastano già le forze dell'ordine e la polizia locale per cominciare ad abbattere l'impatto dell'inquinamento in quelle zone''. ''Purtroppo - secondo MCL - non c'è ancora la giusta sinergia tra Comuni, Province, Regione e parti sociali per individuare forme, mezzi e obiettivi della bonifica. Napoli e Caserta rappresentano i territori con la maggiore concentrazione di discariche attive o dismesse, con montagne di rifiuti abbandonati lungo le strade, dove giacciono da mesi e senza mai alcuna forma di controllo o di sanzione nonostante l'inasprimento delle pene. Ci chiediamo: dove erano le istituzioni in tutti questi anni? Da dove transitano presidenti, assessori, sindaci, consiglieri regionali o provinciali per raggiungere le loro sedi?''. ''Ecco, dunque, la nostra proposta operativa - conclude Cutolo - apriamo gli ospedali gratuitamente ai cittadini delle località sotto osservazione e offriamo loro screening e visite gratuite periodiche per conoscere il loro stato di salute. Nel frattempo parta una massiccia bonifica di quelle aree avviando nel contempo una task-forse che si avvalga delle professionalità anche di medici, tecnici e di associazioni ambientaliste. Adesso che le coscienze si sono finalmente svegliate, bisogna agire in fretta. Noi avanzeremo questa proposta in più sedi restando aperti al confronto''.

Favorevole, invece, il presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano: "La presenza dell'Esercito nella Terra dei Fuochi - è la dichiarazione che si legge in una nota Ansa - è fondamentale per rafforzare il controllo del territorio e per restituire ai cittadini, insieme con le bonifiche, fiducia nello Stato".  "E' molto positiva - sottolinea Romano -  l'azione messa in campo dal Ministro degli Interni Alfano e dal Ministro delle Politiche agricole De Girolamo di chiedere al Consiglio dei Ministri di attivare la procedura straordinaria per l'intervento delle forze armate nella Terra dei Fuochi e di delimitare le aree avvelenate a tutela della salute dei cittadini ed anche delle produzioni agricole salubri. E' il giusto punto di partenza - conclude Romano - per ripristinare la legalità in quel territorio, per inasprire le pene contro i reati ambientali e per avviare il percorso delle bonifiche".
 

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