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Cronaca

Terra dei Fuochi, Comitati a Istituzioni: "Credibilità e dialogo si ottengono con i fatti"

Le condizioni per il dialogo in un documento sottoscritto da molte realtà di cittadinanza attiva in lotta per la difesa dell'ambiente: "La prima è il ritiro del bando per l'inceneritore di Giugliano. Risposte concrete e non chiacchiere"

Terra dei Fuochi, roghi, rifiuti interrati, avvelenamento del territorio, discariche, inceneritori, interventi e bonifiche, ma anche responsabilità giudiziarie e politiche: la cittadinanza attiva torna a chiarire quali sono le condizioni per dialogare con le istituzioni.

"Credibilità e dialogo si ottengono con i fatti": questa la premessa di un lungo documento, che di seguito riportiamo per punti, firmato e condiviso da circa venti comitati territoriali (aderenti anche alla rete di Fiumeinpiena) ed aperto a qualunque altro movimento o comitato vorrà sottoscriverlo.

"I governi nazionali e quelli regionali, così come le amministrazioni locali, cambiano - chiariscono i Comitati -. Cambiano gli assetti formali e talvolta anche qualche nome e qualche faccia. Tuttavia raramente a cambiare sono gli apparati di potere. Le istituzioni risultano spesso sottratte alla cittadinanza e monopolizzate da ceti dirigenti sempre uguali e sempre più distanti dal paese reale".

Disastro ambientale, in Campania ceto politico complice: "Per quanto riguarda la questione ambientale in Campania, quindi l'avvelenamento che in poco più di una ventina di anni ha massacrato la nostra terra, il ceto politico regionale si è reso complice se non diretto protagonista dello scempio, in connubio con quello nazionale" si legge nel documento. "Sarebbe ipocrita negare l'oramai chiara compromissione della politica campana e di pezzi della politica italiana nel meccanismo di sversamento illegale dei rifiuti tossici. Inoltre, sia tramite la macchina dei commissariamenti che hanno visto a capo governatori come Antonio Rastrelli (Centrodestra) ed Antonio Bassolino (Centrosinistra), sia tramite l'azione diretta che può esercitare un Presidente della Regione con i suoi assessori sul tema dell'impiantistica per rsu (inceneritori, centrali a gas o a biomasse, discariche), si è visto come le istituzioni hanno determinato effetti diretti sulla devastazione del territorio campano e sul biocidio imponendo la costruzione e l'utilizzo di impianti inquinanti e dannosi, anche attraverso l'utilizzo dell'esercito, favorendo di fatto alcune potenti lobbies locali e nazionali".

La questione inceneritore di Giugliano: "L'ultima brutta vicenda a tal proposito è quella del tentativo di installare un inceneritore in zona Taverna del Re a Giugliano. Una beffa dopo anni di danni, di cui si rende responsabile proprio l'attuale governo regionale guidato da Stefano Caldoro. Giugliano è stata per anni tartassata dall'abuso mafioso-imprenditoriale del sotterramento di rifiuti tossici, poi è stata scelta - proprio sui terreni maggiormente coinvolti dall'avvelenamento - pure come destinazione (prima provvisoria e poi di fatti definitiva) delle ecoballe prodotte male, in sovranumero e troppo presto rispetto all'apertura dell'inceneritore di Acerra che avrebbe dovuto bruciarle.
L'idea di allocare lì anche un impianto di incenerimento dà il senso di una gravissima ingiustizia territoriale e sociale".

Responsabilità giudiziarie e responsabilità politiche: "Intanto pure sugli altri temi che connotano la strage del biocidio in Campania, in primis la necessità di bonifica sia dai residui delle zone industriali dismesse che dagli stessi rifiuti tossici, il governatore Caldoro si è mostrato sempre disattento mentre era molto impegnato a dare il colpo di grazia alla salute dei campani distruggendo la sanità pubblica. Non è detto pertanto che chi non ha responsabilità giudiziarie, non abbia automaticamente responsabilità politiche. Del resto, in Campania, dovrebbe già essere una responsabilità politica enorme condividere la tessera di partito con Nicola Cosentino".

Le ragioni della sfiducia verso le istituzioni e le condizioni per il dialogo: "La nostra mancanza di fiducia verso le istituzioni regionali o nazionali che siano, non è pre-concettuale ma fondata su una storia di irresponsabilità, negligenze, gravi ingiustizie.
Con questo non vogliamo dire che è opportuno opporsi a qualsiasi dialogo con le stesse ma di pretendere che l'interlocuzione sia finalmente costruita a partire dalle condizioni che pongono i comitati popolari, le comunità, i territori. Bisogna parlare per risolvere i problemi, è vero, ma bisogna farlo stando attenti a non essere strumentalizzati. Un movimento che porta 100.000 persone in piazza ha bisogno inoltre di decidere in luoghi democratici se e come incontrare qualsiasi istituzione, scegliendo le istituzioni con cui è più utile parlare al momento e le condizioni del dialogo. E LA PRIMA CONDIZIONE, PER NOI, E' QUELLA DEL RITIRO DEL BANDO PER LA COSTRUZIONE DELL'INCENERITORE DI GIUGLIANO, perché pretendiamo risposte concrete e non le solite chiacchiere".

La condivisione del documento: "Chi firma questo documento capisce e condivide lo sdegno che ha portato alla contestazione verbale quelle donne e quegli uomini presenti all'incontro con Caldoro il 6 novembre in una parrocchia di Caivano. Chi ha contestato il governatore in quell'occasione è come noi, ci ha messo la faccia come avremmo fatto noi e come noi non ha alcuna ambizione personale in vista delle prossime elezioni regionali ed europee, cosa che magari potrebbe non valere per l'attuale governatore campano.
Pensiamo infine che sia necessario ricostruire un piano comune di mobilitazione anche con Padre Patriciello, che ha ospitato Caldoro e non ha gradito la contestazione, nonché con i circuiti territoriali che si raccolgono intorno alla sua figura. Per questo invitiamo tutti gli affluenti del #fiumeinpiena a trovare al più presto occasioni di confronto sul tema, riservando la diffidenza per chi si è mostrato davvero un nemico delle nostre terre. Adesso, è importante rimanere uniti: pur con le nostre diversità e le nostre storie".

I Comitati firmatari del documento: Comitato no Inceneritore - Giugliano, Rete Commons, presidio permanente contro la disarica di Chiaiano e Marano, comitato NoInc - Castelvolturno , comitato NoInc - Melito , comitato civico Cambiamo Mugnano , comitato freebacoli - Bacoli, comitato No Inceneritore Terra di Lavoro, Comitato Castagnaro - Quarto, comitato StopBiocidio Vomero-Arenella, comitato per l'Agro Caleno : no centrale a biomasse, movimento No Gas - Capua, La Fenice Vulcanica - Boscoreale, comitato Terra Madre - Pomigliano d'Arco, Mamme Vulcaniche onlus, forum Ambiente area Nolana - Comitato No Inc Qualiano.

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