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Cronaca Caivano / Parco Verde

Parco degli orchi, telefonate anonime alla struttura che ospita l'amica del cuore di Fortuna

Sua madre è in galera per violenze ai danni della sorellina, il fratellino Antonio e l'amica Fortuna sono precipitati nel vuoto tra il 2013 e il 2014. Una bambina è al centro dell'intera vicenda di morte e pedofilia che ha sconvolto Caivano

Sono spaventati gli operatori della casa famiglia che da settembre ha in custodia le tre bambine allontanate da madre e suo compagno a Caivano, nel Parco Verde. È l'ultimo dei tasselli di un irrisolto puzzle dell'orrore, che ha visto anche la morte dei piccoli Antonio e Fortuna – precipitati nel vuoto all'isolato 3 – e l'arresto di quattro persone: qualcuno minaccia gli educatori, le psicologhe e la responsabile.

Arrivano telefonate anonime, mute. La responsabile denuncia un clima inquietante: "Arrivano in tarda serata. - spiega – A queste si sono aggiunte anche tante citofonate di sconosciuti, che restano in attesa e non parlano. Questi episodi non sono mai successi nella nostra comunità prima dell’ingresso delle bambine del Parco Verde".

Una delle tre piccole è la sorella di Antonio. Sua madre è in carcere, insieme al compagno: violentavano la sorellina di tre anni. La bimba è legata a doppio filo con Fortuna, è l'ultima persona ad aver visto "Chicca" prima che morisse. Gli inquirenti pensano che le telefonate siano come un prosieguo delle pressioni psicologiche che mamma e nonna esercitavano verso la piccola. A farsi i fatti propri, a non rivelare quanto sa delle sorti di Fortuna Loffredo.

Qualcosa però nella bimba – fisico gracile, difficoltà di espressione e nell'apprendimento – sta a poco a poco emergendo. È comunque in una situazione molto difficile, per le "responsabilità delegatele dalla famiglia" (secondo gli psicologi del Racis) e per il trauma della "morte violenta dell'amica del cuore e del fratellino" (secondo il perito del tribunale dei minori).

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