La scuola napoletana soffre: tagli e strutture fatiscenti
Nel 2011/2012 la Provincia ha dismesso canoni di locazione per 650mila euro. L'assessore Moschetti: "Dobbiamo assicurare a tutti gli studenti scuole moderne e sicure"
Un inizio d'anno abbastanza difficile per i 160mila studenti negli oltre 300 istituti della secondaria di competenza dell’Amministrazione provinciale di Napoli. Il governo Monti ha già operato una serie di tagli. Come ha spiegato l'assessore all’edilizia scolastica e alle politiche scolastiche, Maurizio Moschetti: "L'intento è assicurare a tutti gli studenti napoletani scuole moderne e sicure conciliando questa esigenza primaria con l’adeguamento e la valorizzazione del patrimonio scolastico provinciale, l’ampliamento dell’offerta formativa, la riduzione degli oneri derivanti dai fitti passivi. Perciò realizzeremo nuovi edifici scolastici, ristruttureremo quelli che presentano necessità.Puntiamo anche alla ridistribuzione e agli accorpamenti in un quadro complessivo di razionalizzazione nell’uso di tutte le risorse".
Entro la fine dell’anno saranno avviati i lavori di ristrutturazione dell’Ipsar Russo di Cicciano e si completeranno i lavori della cittadella scolastica di Pomigliano d’Arco con la dismissione delle sedi dell’IPSCT Europa e dell’Isis Cantone. Resta aperta la questione del Tito Lucrezio Caro: gli studenti frequentano locali presi in fitto dalla Fondazione Villa Betania e dovrebbero essere trasferiti.