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Cronaca

Servizi e qualità della vita: Napoli è ultima, si vive male

Sesto rapporto sull'abitabilità delle città della Fondazione per la Sussidiarietà. Nel capoluogo campano peggiora la qualità della vita: le bocciature in tema di rifiuti e tempo libero

Ancora brutte notizie per Napoli. Basta leggere i dati del sesto rapporto sull'abitabilità delle città della Fondazione per la Sussidiarietà, studio condotto dal Politecnico di Milano.

Partiamo da un concetto: tre cittadini su dieci vivono nelle grandi regioni metropolitane che si sviluppano intorno a Milano, Roma, Napoli e Torino. E i Comuni sopra i 250 mila abitanti raccolgono il 27% della popolazione. Qui un'abitazione costa in media più del doppio che nel resto del Paese, ma soprattutto la qualità della vita peggiora.

"I cittadini percepiscono una correlazione diretta tra la qualità dei servizi e la diffusione delle iniziative di sussidiarietà" rivela Paola Garrone, curatrice dello studio e docente di Economia dei Servizi e delle Reti al Politecnico di Milano.

Ecco così che nella classifica sull'abitabilità, Firenze è prima quanto a qualità dei servizi (edilizia popolare e verde pubblico in primis). La seguono Bologna (medaglia d'oro per trasporti e mobilità) e Torino (prima per attività e strutture del tempo libero). Verona si distingue per pulizia delle strade e gestione dei rifiuti.

Fanalino di coda Palermo (maglia nera per i trasporti) e Napoli (bocciata in materia di rifiuti, verde pubblico e tempo libero).

Un quadro del tutto nero? Per fortuna no. Numerose infatti le organizzazioni del terzo settore, più vicine alla gente, che sanno individuare e interpretare meglio le "nuove" esigenze dei cittadini. Un esempio su tutti a Napoli: i Friarielli Ribelli, gruppo spontaneo che ha reclutato adepti via internet e rimesso a nuovo piazze diventate discariche.

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