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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Agente penitenziario si toglie la vita: "Siamo sconvolti. Era un ragazzo sorridente e solare"

“E’ una notizia inquietante", scrive il Sappe

Un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere napoletano di Secondigliano si è tolto la vita con l’arma di ordinanza nella sua abitazione. A dare notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “E’ una notizia inquietante, che sconvolge tutti noi. Era un ragazzo sorridente e solare, che io stesso avevo incontrato l’altro giorno proprio a Secondigliano dove sono stato in visita, e nulla faceva presagire la tragedia. Sappiamo solo che era smontato dal turno notturno e che lasciare la moglie e due figli”, dichiara, scosso e amareggiato, Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che ricorda come quello dei poliziotti penitenziari suicidi è un dramma che va avanti da tempo senza segnali di attenzione da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Tragedia

Dall’inizio dell’anno quattro sono stati i poliziotti suicidi, tre dei quali in Sicilia. Premesso che allo stato sono in corso accertamenti sulle ragioni del tragico gesto, il SAPPE rileva come “i poliziotti penitenziari sono lasciati abbandonati a loro stessi, mentre invece avrebbe bisogno evidentemente di uno strumento di aiuto e di sostegno. Lo scorso anno 2022 sono stati 4 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita: furono 5 nl 2021, 6 nel 2020 e 11 nel 2019”. Numeri “sconvolgenti”, per Capece che aggiunge: “Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non possono e non devono più continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria”, conclude Capece. “Qui servono azioni concrete e non le chiacchiere ministeriali e dipartimentali che su tutti queste tragedie non ha fatto e non fa nulla: è vergognoso e inaccettabile!”.

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