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Venerdì, 29 Marzo 2024

Circumvesuviana, viaggio nelle stazioni del terrore/VIDEO

Il 5 marzo 2019, nella stazione Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano si è consumato un presunto stupro ai danni di una giovane di 24 anni. Gli indagati sono tre ragazzi del luogo, tra i 18 e i 19 anni. Lo scalo è tra i più presidiati di tutta le rete, con telecamere e personale sempre presente. Eppure, il sindacato Orsa denuncia da tempo le falle nella sicurezza sia all'interno che all'esterno della stazione.

"All'esterno della stazione di spaccia - afferma Gennaro Conte, vicesegretario nazionale del Sindacato Orsa - I giovani che la popolano poi vanno in stazione per consumare droga e ritrovarsi. Gli episodi di aggressione a personale e passeggeri sono sempre più frequenti". Parole che confermano quanto emerso dal video pubblicato sabato scorso da Napolitoday, in cui alcuni dipendenti hanno raccontato le provocazioni e le vessazioni suite sia dai dipendenti che dalle persone.  

L'ascensore dove si sarebbe consumata la violenza è a circa 150 metri dal treno più vicino, lontano dai flussi di passeggeri, in una zona molto isolata. Nell'altro ascensore presente, la telecamera è stata distrutta. Ma come è possibile che nessuno abbia visto che cosa stava accadendo? "San Giorgio è una delle stazioni con il maggiore flusso di passeggeri - spiega Conte - e non c'è una persona deputata a visionare le telecamere. Inoltre, è una struttura molto grande, con diversi punti isolati, dove è facile appartarsi."

Ma se esistono problemi di sicurezza a San Giorgio, non è migliore la situazione di altre stazioni della rete, non presidiate da nessuno per una scelta economica dell'Eav. Come Gianturco, dove la presenza di telecamere non impedisce il lavoro dei borseggiatori. "Gianturco è un interscambio di borseggiatori. - conferma il sindacalista - E' una stazione molto frequentata da criminali, perché poi possono allontanarsi senza nessun ostacolo".

Discorso simile per la fermata di Santa Maria del Pozzo, a Barra. Non solo borseggi, la location è scelta anche per le rapine all'esterno della stazione. Anche in questo caso, nessun presidio, mentre la presenza di telecamere non frena i criminali: "Le telecamere da sole non possono bastare - sostiene il numero 2 dell'Orsa - Possono servire a individuare i responsabili, ma non certo a fermare i criminali durante l'atto". Anche perché, come ci conferma Conte, non esistono dipendenti dell'Eav che visionano in tempo reale ciò che viene ripreso dalle telecamere. 

Spostandosi verso sud, le stazioni di Torre del Greco risultano tra le più degradate. Come S. Antonio, non presidiata da personale e teatro di diverse aggressioni a personale e passeggeri. Via Del Monte sembra una fermata fantasma. L'unico segno di vita è un tanfo di urina che si avverte nel sottopassaggio, sprovvisto di telecamere. In via Dei Monaci, la biglietteria è chiusa da anni. Ma forse, la cosa che sorprende di più è che anche la centralissima stazione di Leopardi, sempre a Torre del Greco, sia senza presidio. In questi luoghi gli episodi di violenza sono all'ordine del giorno. 

"Purtroppo - conclude Conte - le stazioni non sono luoghi così sicuri come dice la dirigenza dell'Eav. Ci vorrebbe una sinergia tra azienda e forze dell'ordine. Forse sarebbe necessario prevedere personale dedicato al controllo delle telecamere. In tutto le stazioni non presidiate sono una ventina, ma l'episodio di San Giorgio ci dimostra che la presenza del personale non è un deterrente sufficiente per fermare i delinquenti".

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