Studenti transgender alla Federico II, per loro c'è la "carriera alias"

Non tutti lo sanno, ma la Federico II oltre ad essere una delle più antiche università italiane è anche tra le primissime a tutelare i diritti dei transgender: dal 2010 è infatti possibile fare richiesta di libretto universitario (adesso digitale) con il proprio "alias", questo prima ancora di effettuato alcun intervento chirurgico di cambio del sesso.

Insomma, prima ancora che il Tribunale accolga la domanda di cambio sesso, e quindi prima della rettifica da parte dell’Ufficio Anagrafe, lo studente transgender della Federico II può già sostenere esami con il suo nuovo nome. Una studentessa, rende noto l'università, ha già fatto richiesta della nuova identità universitaria.

La modalità è semplice. L'università attiva una "carriera alias" per lo studente, questo mediante l’assegnazione di un’identità provvisoria, definita "transitoria e non consolidabile".
Così si riuscirà a garantire a studenti e studentesse in transizione di genere di poter vivere in un ambiente di studio sereno, riducendo le discriminazioni cui vanno soggette le persone transgender a causa della propria non conformità di genere.

Del resto, come spiegano esponenti del movimento lgbt, "sono continue le violazioni della privacy per gli studenti universitari, costretti a giustificare continuamente, in modo umiliante ed imbarazzante, il cambio di nome e di aspetto".

Il progetto è stato pienamente abbracciato dal rettore Gaetano Manfredi. "Sembra essere funzionale – spiega – alla promozione di una cultura delle differenze e dell’inclusione, la sola in grado di favorire la libertà d’espressione ed il benessere psicologico degli studenti e delle studentesse".